Predatori notturni
I gemelli congiunti Zek e Sam, piccoli balordi di periferia, sono davvero nei guai: devono rigare dritto. Stanno scontando una pena alternativa e, oltre al viceispettore Nick Badile, c’è mezzo quartiere che li controlla. Quartiere che sta vivendo una specie di incubo: cadaveri carbonizzati, aggressioni, minacce ed estorsioni; e inquietanti personaggi che si aggirano per le strade dei Ponti, in particolare nelle ore notturne o crepuscolari. Ma cosa hanno a che fare con tutto questo una bella bruna che somiglia a Black Dahlia, un finanziere di Giakarta, un cane pulcioso e una ragazzina di dieci anni che vuole fare a pugni? Si sa, il Male non ha confini e va dove vuole. Ma se finisce ai Ponti, capita che una banda improbabile di personaggi strambi gli dia filo da torcere e lo metta al tappeto. Almeno per un po’.
Assedio a Roma Sud

Graditissimo ritorno di una delle signore del giallo italiano. Marzia Musneci si ripresenta con un nuovo romanzo dal titolo Predatori notturni. Assedio a Roma sud uscito per Todaro Editore.

Dopo il precedente romanzo Grosso guaio a Roma Sud che ha riscosso un buon successo sia a livello di critica che di pubblico, ritroviamo Ezechiele e Samuele Ciullà, noti a tutti come Zek e Sam.

I gemelli siamesi, a causa dei loro precedenti penali che consistono in reati di piccolo cabotaggio saranno costretti a seguire la retta via per non finire nelle grinfie della giustizia.

Al momento devono scontare una pena alternativa seguendo dei ragazzini di un orfanotrofio e dare lezioni di pugilato nella palestra di Minny a una vivace signorina di nome Gertrude di soli dieci anni.

Ma si sa che nella periferia romana non si può mai stare sereni; infatti, nella zona urbanistica del Laurentino sono stati rinvenuti in una macchina, i cadaveri carbonizzati di una donna e di un ragazzo sui tredici anni.

Ricostruendo la scena del crimine si tratta di un’esecuzione in piena regola, entrambi sono stati assassinati con un colpo di pistola in fronte, nemmeno a farlo apposta nello stesso identico giorno è stato ritrovato sull’Argine dell’Aniene, un corpo in avanzato stato di decomposizione e la sorte ha voluto che Zek e Sam siano stati notati da più persone proprio sul luogo del delitto.

I guai non danno scampo ai gemelli siamesi che saranno messi come ovvio che sia, sotto torchio dagli inquirenti, a Zek e Sam non sembra andarne bene una, proprio ora che la loro vita poteva prendere una svolta definitiva. La vendita di reperti appartenenti al ponte romano non ha portato l’effetto desiderato e sono stati imbrogliati per l’ennesima volta e qualcuno sembra volerli incastrare.

Nei gialli si sa non si può raccontare troppo e allora non ci resta che lasciarci catturare da una storia dal ritmo serrato, ai limiti del brivido e dell’azione dove si alterneranno personaggi che difficilmente dimenticheremo grazie alla loro indiscutibile originalità.

Zek e Sam sono simili a dei pesci che nuotano liberamente nel loro acquario e rappresentano l’intuizione di una giallista come Marzia Musneci che ha saputo collocarli in una dimensione unica e tangibile.

I due protagonisti possono appartenere a uno spaccato risalente agli anni ’70 in cui il regista Ettore Scola attraverso la sua pellicola Brutti, sporchi e cattivi ha dato un’immagine impietosa al tempo stesso grottesca del sottoproletariato e della periferia romana.

In questo romanzo, come nel precedente la sottile ironia non manca, però siamo in un giallo e i misteri appartengono forse a un passato dimenticato troppo in fretta e che improvvisamente sembra ritornare.

Toccherà al viceispettore Nick Badile e all’inossidabile ispettrice Miriam Fantini fare luce su questi inquietanti misteri, senza dimenticare le incursioni avventurose del giornalista Bob Carezza e infine ci sono loro, gli imprevedibili Zek e Sam ancora una volta nell’occhio del ciclone, pedine per caso di un gioco che volge al massacro che coinvolgerà altri personaggi della storia.

Per usare una metafora inerente al bowling, l’autrice romana ha fatto strike mettendo in evidenza tutti i disagi di una periferia romana, dove si alternano storie di vita pulsante che rendono la quotidianità dei protagonisti particolarmente frenetica e piena di insidie.

Nella notte c’è un silenzioso predatore notturno che sembra godersi lo spettacolo e al momento opportuno può scegliere di colpire all’improvviso e quando meno te lo aspetti.

Zek e Sam sono personaggi irresistibili, i lettori ci si affezionano grazie a quei dialoghi che fanno della loro incisività, la vera carta vincente. Contraddittori, impulsivi e dannatamente autentici. Li ritroveremo al più presto? Chissà, ma penso proprio di sì, intanto non posso che augurare un’avvincente lettura!

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