Poche Rose, tanti baci
Maria Giulia, una donna separata e con figli, attraversa il percorso della malattia e della morte del padre provando la più profonda incapacità di amare e di perdonare. Scopre, leggendo vecchie lettere l’esistenza di una vita a Praga, e forse di un figlio segreto di suo padre, intraprende un viaggio da Napoli a Praga alla ricerca della verità che lei crede necessaria alla sua evoluzione. Il personaggio centrale della storia è quello del padre, che compare nel ricordo con il segno dell’arroganza che ha contraddistinto la sua giovinezza e maturità, ma colto ora nella sua fragilità di vecchio ammalato; vissuto attraverso il sentimento ambivalente che la figlia nutre verso di lui. Accanto a lei, l’ex marito, i figli, una vicina di casa e un viaggio di scoperta. In un doloroso scandaglio interiore fatto di ritorni al passato e di ferite mai sanate, Maria Giulia indaga sull’estraneità dei sentimenti che l’hanno accompagnata per tutta la vita. Uno spiraglio di speranza, per dare un senso alla morte e alle relazioni, le permetterà di aprirsi a una delle scelte d’amore più coraggiose. Voce di Roberto Roganti [bandcamp width=100% height=120 track=2886488664 size=large bgcol=ffffff linkcol=0687f5 tracklist=false artwork=small]
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Attraverso una scrittura scorrevole, semplice ed essenziale Francesca Marone ci racconta una storia che sa di mancanza. Protagonista di “Poche rose tanti baci” è il rapporto tra un padre freddo, severo e una figlia che non si è mai sentita amata da lui. La storia si snoda attraverso continui flashback temporali che conducono il lettore tra passato e presente. Ed è così che conosciamo Maria Giulia, la quale, pagina dopo pagina, si scopre, regalandoci momenti di autentica rivelazione.

Maria Giulia, ormai donna, si trova a dover fare i conti con le proprie paure. Al padre ormai malato non rimane tanto tempo da vivere e il solo fatto di rivederlo e parlargli la trascina nello sconforto. È lei stessa a sottolineare più volte nel libro che ci sono ferite dell’infanzia da cui non è possibile guarire perché segnano inevitabilmente l’adulto che verrà. Quella continua ricerca d’amore e comprensione verrà proiettata sugli incontri, sulle persone che ognuno, prima o poi, affianca lungo il corso della vita.

Maria Giulia non trova pace, non sa darsi risposte coerenti e accettabili circa la freddezza del padre. Il suo travaglio interiore raggiunge l’apice quando scopre casualmente delle lettere che egli scriveva a una donna: Milena. È in quell’attimo, nel tentativo di invadere la vita privata del padre che lui si rivelerà come un uomo che non ha mai conosciuto: paziente e amorevole. E allora in cosa lei ha sbagliato? Perché i momenti migliori con suo padre erano quelli in cui regnava il silenzio?

Ho amato molto questo libro introspettivo e riflessivo in cui si entra in empatia molto facilmente con la protagonista.

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