TRAMA
Cataldo Giammoro, giovane messinese di buona famiglia, perde in un’imboscata il padre Guglielmo. Nel ’46, dopo la Liberazione, lo zio paterno decide di chiudere la partita seppellendo nel cimitero di Monturi un feretro dal contenuto misterioso. Cataldo è vicino alla laurea quando, da Arezzo, arriva la cugina Liborietta: i due si innamorano e presto si sposano. Intanto, lui si occupa delle proprietà di famiglia e inizia la carriera di avvocato. Diventa il più influente membro dell’amministrazione comunale, disponendo assunzioni e appalti benché non sia né sindaco, né assessore. Da qui parte la sua grande ascesa di affarista. I suoi riferimenti sono politici e criminali. Ma la scalata comincia a manifestare forti rischi. Due ufficiali della Guardia di Finanza lo minacciano, lo mettono in allarme e infine gli propongono di pentirsi e raccontare tutto. Cosa deciderà Cataldo? Cosa gli riserverà la sorte?
RECENSIONE a cura di Edoardo Todaro
Cosa si trova tra gli scatoloni abbandonati un ufficio giudiziario messinese? Leggiamo “ Pater “ e ce ne rendiamo conto. Le carte ci indicano la storia, anzi la genesi/costruzione delle attività di Cataldo Giammoro e di ciò che vuol dire, in Sicilia, tentare di tenersi fuori dai gangli della malavita ed esserne dentro senza volerlo. La storia è talmente lunga che per essere compresa parte inesorabilmente dai tempi della conquista dell’Etiopia e del padre, non fascista ma che tiene buoni rapporti per non inimicarsi nessuno,che parlava poco, aspetto essenziale per vivere in tranquillità in un’’isola dove i sottintesi valgono più delle minacce esplicite; all’antifascismo virtuale, criticare in ambiti ristretti ed obbedire pubblicamente; la liberazione; l’arrivo degli americani ed i funzionari fascisti che si riciclano immediatamente in antifascisti mantenendo il proprio ruolo e la propria funzione; la precaria situazione post bellica. Il tutto contraddistinto dalle condizioni di agiatezza vissute dalla famiglia, una famiglia in tutto e per tutto appartenente alla borghesia messinese dove ciò che conta è il denaro, anzi il denaro ed il potere, l’uno in funzione dell’altro, un mondo dove ciò che conta sono i soldi e le gerarchie, e la cui regola è approfittarsi sempre di chi si presta a sottostare alle situazioni che si prospettano. La svolta arriva con l’incontro tra Cataldo e la cugina Liborietta/Emma con il suo sorriso complice ed affettuoso, la razionalità el’intelligenza fatte persona.. Una svolta vera e propria alla sua vita, una vita con principi antiquati in particolare verso le donne. Il connubio crescerà in una sintonia perfetta rispetto alle scelte che la vita porrà di fronte. Ritornando a Cataldo, l’unica mente strategica in circolazione che pensa al futuro rispetto al proprio ruolo,lo troviamo avvocato che cura gli interessi della Diocesi messinese; che ha il potere sulla società delle Autostrade; sulle società che devono redigere progetti e appalti; che gestisce tutto quanto con parcelle milionarie; che ha il primato tra gli studi legali di Messina con una fama ed importanza in crescita a Palermo e Catania per poter gestire gli appalti della Cassa del Mezzogiorno e della regione Sicilia; i rapporti privilegiati con il Fondo per il culto del Ministero dell’Interno che può permettere la costruzione di nuove chiese; che ha eccellenti rapporti con l’autorità giudiziaria …. per il momento. Un avvocato che si attiene ai segreti che gli permettono il successo, il primo fra tutti: fingere di non capire, che non disdegna i rapporti con il mondo della politica, Democrazia Cristiana in primis e dell’Indipendentismo; che non solo vuole essere un buon avvocato ma di sicuro il migliore avvocato; che ama la sensazione del rischio per attenuare la paura; che non disdegna il ricorrere a misure estreme per rimuovere ostacoli che si frappongono al proprio cammino. Cataldo si avvia sulla strada di essere uno dei 5 avvocati più potenti dell’isola, che diviene il “ PATER “ ed i compaesani i figli, che vuole essere il punto d’incontro tra le esigenze imprenditoriali e sociali legali ed illegali e non appartenere a nessuna organizzazione malavitosa, il garante di equilibri instabili; un calcolatore che si muove nel coniugare tempi e merito di una scelta. Tale sete di potere lo porta a fare i conti con il realismo concreto del presente con le questioni imposte dai nuovi affari come ad esempio il riciclo e le discariche; la speculazione e l’abusivismo ed a non rendersi conto che sta avanzando una nuova generazione crinale e che lui è diventato un peso da cui “ Il passo dell’infame? Non parlerò mai “. Quindi il passaggio successivo: la fuga, in due, Milano, le Cayman, Lugano, Londra per ricrearsi una vita ed essere alle dipendenze dei piani di protezione per un informatore di giustizia …. a pagina 254 potrete esservi fatti una ragione di cosa significa non essere interno ai meccanismi criminali ed esserlo.
DETTAGLI
PAGINE 256
GENERE narrativa
EDITORE Ianieri edizioni