L’incubo dell’odio che ritorna.
I nazisti della porta accanto.
Anime decise e anime combattute, anime dal destino ineluttabile.
Un’ideologia che pensiamo sempre essere stata definitivamente abbandonata in qualche discarica degli orrori o custodita nei libri di scuola, viene ripescata dalla spazzatura e rivenduta come buon usato a chi ha fame di un’ideale, di qualcosa in cui credere, di un verbo da professare per riempire il suo vuoto e pur di riempirlo non distingue le parole d’amore da quelle intrise d’odio e che istigano all’odio. Razzismo, antisemitismo, superiorità della razza, uno stato di follia che si riaccende a Wolkendorf, dove la famigla Garver si ritroverà assediata dai Völkischen (i contadini del reich), un nuovo movimento econazista, che colonizzeranno il villaggio con la visione di riappropriasi dell’intera nazione. Ispirato a fatti reali, questa storia ben costruita nei dialoghi e nei silenzi grafici, accende un faro sulla preoccupante deriva neonazista che attanaglia l’Europa.
Blu e rosso, si alternano nei personaggi con una colorazione acquerellata, evidenziando chi porta in sé il seme dell’odio. L’esperienza e il tocco di Ruju, Cavaletto e Piccioni, hanno sortito l’effetto atteso disegnandoci una storia assolutamente da leggere. Una storia che si muove, sotto un cielo navigato da gonfie nuvole nere.