Recensione a cura di Stefania Tani
Romanzo d’esordio della Brockmole.
Forse pochi lettori amano il genere: un romanzo epistolare, una voce diretta che non essendo filtrata dal racconto giunge al lettore molto più viva .Ambientato tra l’America e l’Europa ai tempi della prima e della seconda guerra mondiale. Il destino che accomuna due generazioni.
La vicenda narra di un legame più forte del tempo e delle distanze, un sentimento che resiste all’oceano e alle bombe dove la parola scritta è galeotta e diviene “pagina dopo pagina” il carburante, il motore, il collante di un amore fatto di speranze, attese, rinunce, desideri, gesti nobili e attrazione. Così come l’inchiostro disegna le pagine altrettanto fanno i pensieri, le confessioni, i segreti, le parole dei protagonisti che cibano e colorano i reciproci sentimenti. L’attesa di ogni missiva è trepidante, l’apertura di ogni busta un dono, il silenzio assume i contorni della paura e del dolore. Le guerre amplificano le sensazioni e dilatano il tempo e lo spazio.
L’autrice, con un linguaggio semplice trasmette le emozioni, i timori, i suoni, i profumi, la passione. Ci fa vivere la storia di Sue e David come fosse la nostra, quasi fosse la sua. Una realtà del passato non troppo lontana dalla nostra.
“Un’appassionata dichiarazione d’amore della parola scritta. Perché una lettera non è mai solamente una lettera.” USA Today
Per gli amanti del genere e per chi crede ancora nei sentimenti veri e profondi.
Recensione a cura di Elisabetta Pioltelli
Dire che questo libro è meraviglioso forse è poco…
Leggendolo mi sono commossa ed emozionata al contempo…
Questa corrispondenza d’oltreoceano in un periodo difficilissimo (siamo durante la prima guerra), nata quasi per caso ma che diventa sempre più intensa fino a quando ti accorgi che forse c’è un sentimento, sì un forte sentimento… c’è amore… e questo amore ti porterà a vivere problemi… difficoltà… ma ti condurrà anche a sperare in un futuro migliore…