Trama
Un romanzo-diario.
Dalla quarta di copertina:
Un libro ironico e struggente sulla magia di essere padre. – Papà, – ha detto, – quando hai incontrato la mamma, come hai fatto a sapere che era la mamma? – l’ho capito dopo circa dieci minuti. – e da cosa? – Quando ci siamo incontrati la prima volta, si è sollevata i capelli dietro la nuca, sopra la testa, e si è fatta uno chignon senza neanche un elastico, solo annodandoli. – e allora? – e allora lì ho capito che lei aveva disperatamente bisogno di un elastico. e io dei suoi capelli.
«Matteo Bussola è capace di raccontare la vita quotidiana con tanta naturalezza, con una lingua così convinta e cordiale, con tanta trasognata precisione, da farci pensare: sì, davvero, a volte la letteratura gioca a nascondersi nelle piccole cose». Giulio Mozzi
Recensione a cura di Stefania Ghelfi Tani
Matteo Bussola, con estrema semplicità e sguardo profondo, scrive della sua quotidianità che è anche la stessa di molti di noi. Attraverso dialoghi, riflessioni e spaccati della vita ordinaria – ma straordinaria – ci racconta cosa significa e cosa si prova ad essere padre, ci disegna una famiglia, la sua famiglia che sceglie nuovamente ogni giorno.
Lo fa con la penna rossa dell’amore verso i propri figli e nei confronti della sua compagna, un sentimento vero, tangibile, incondizionato, dal quale si impara, con cui si cresce e si muta. Un amore che cambia la prospettiva del comprendere, del vedere, dell’osservare per arrivare a guardare “la parte giusta”.
Ci spiega come da gazzella ci si trasformi in elefante in quell’attimo in cui si diventa padre, quando improvvisamente c’è un prima e c’è un dopo, e in mezzo l’istante che ti cambierà per sempre.
Si ride, si sorride, ci si commuove, si riflette e in parte si invidia questo nido, questa bolla felice non priva di difficoltà. L’autore ce la presenta senza fronzoli ed abbellimenti ma semplicemente per quello che è… dando qualche lezione di vita che ci impartisce lui stesso senza porsi ex cathedra, e anche tramite le sue piccole di casa, con i loro dialoghi puri e disarmanti.
Come imparare a camminare appoggiandosi, attendendo, comprendendo, costruendo insieme per porre solide basi su cui poter correre o fermarsi. Si è spesso in bilico ma grazie all’amore tutto si consolida e non si cade, si vivono insieme fragilità, difficoltà e immensa bellezza.
Ricordo una frase che lessi molti anni fa: “La felicità si sente dal rumore che fa quando se ne va”. Ho sempre pensato quanto fosse duramente vera; Matteo Bussola riesce ogni giorno a sentire la felicità dal rumore che fa quando invece c’è, quando è presente, quando è tangibile. Quando una notte insonne ed una posizione scomoda divengono coperta e profumo, quando la vocale A sa dire tutto, quando il cibo diventa gioco, quando un gesto di altruismo ti riempie il cuore, quando un dialogo con sua figlia gli fa comprendere come tutto è relativo e dipende dalla prospettiva dalla quale lo si osserva.
«Una volta il tempo lo perdevo a pacchi, oggi invece lo guadagno ogni giorno. Non mi sento un adulto che diventa vecchio mentre le mie figlie diventano giovani, ma somiglio a un vagabondo inesausto che lungo il cammino si riempie le tasche di sassi. Ognuno di quei sassi è un ricordo che con la sua consistenza mi ricorda che c’ero. I sassi mi rallentano… ma ognuno mi ancora al presente…».
Responsabilità, paure, sensi di colpa, tempo che scorre troppo velocemente, ostacoli, ma anche appagamento, completezza, sorrisi sono gli ingredienti delle notti e delle colazioni di un genitore.
Godere dell’attimo, nell’esatto istante in cui ci travolge.
Un libro delicato e intenso.
Dettagli
- Copertina flessibile: 175 pagine
- Editore: Einaudi (24 Maggio 2016)
- Collana: Stile Libero Extra
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8806230514
- ISBN-13: 978-8806230517