Ecco un altro autore che andrebbe presentato a dei corsi di scrittura per analizzare la sua capacità di costruzione della storia. Barclay è secondo me quanto di meglio ci sia in circolazione. Non esiste un flashback, una sfumatura, un dettaglio che sia lasciato al caso e che non risulti funzionale alla storia. I suoi personaggi sono tratteggiati con poche parole ma efficaci. Si crea immediatamente un’empatia con i protagonisti che rende la lettura agevole, scorrevole e di difficile interruzione. Avevo già recensito “Prima che sia troppo tardi” favorevolmente e in questo caso mi trovo “costretto” a ripetermi. A mio parere Barclay riesce a tratte il meglio dall’ordinario, incentrando i suoi libri nel quotidiano, in vicende talmente verosimili da costringere poi il lettore a cercare una soluzione alla matassa. Anche se la trama in questo caso non lascia spazio a scenografici colpi di scena, questo non mina minimamente il mio giudizio su questo romanzo che vi consiglio vivamente di leggere!
Trama Un trafiletto di cronaca nera, la fotografia di un volto fin troppo familiare e quelle parole come una sentenza sospesa: non ancora imputata. Michele