Non ho mai danzato sotto la pioggia
Affrontare i litigi dei genitori, per una bambina, non è mai semplice. Ma quando affida i suoi tesori a una scatola di latta e le sue paure al Signor Incubo, tutto sembra trovare il giusto equilibrio. Quella bambina cresce e affronta le difficoltà dell’adolescenza, dei primi cambiamenti fisici e dell’accettazione che le scombussolano nuovamente la vita. Nuovi equilibri da trovare e momenti di crescita da individuare. Inizia così a comprendere che la vita è un continuo alternarsi di alti e bassi, di vuoti da riempire, momenti di buio in cui dover trovare lo spiraglio di luce a cui aggrapparsi. Diventa una donna con grandi sogni, ma il destino non sai mai cosa ha in serbo per te. Arriva così la scrittura a curare ogni ferita, insieme al tempo e alla forza nascosta in ognuno di noi.
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Il titolo di questo romanzo è una metafora che invita a non piegarsi alle consuetudini. Troppe volte nella vita siamo costretti a prendere decisioni perché così vuole la morale comune, il pensiero della società. Abbiamo mai danzato sotto la pioggia? Abbiamo mai fatto qualcosa che il nostro cuore ci spingeva a fare anche se “contrario” al buonsenso?

L’autrice, con parole semplici e chiare, anche se a volte dure, in questo romanzo ci racconta di una vita vissuta seguendo le regole, senza lasciare spazio all’istinto o al cuore e, ancora meno, senza tenere conto di quello che realmente desideriamo.

Stella, la protagonista, vive secondo le regole. Va a scuola, studia, si applica, è la classica brava bambina. Sola, senza amicizie, deve cavarsela senza l’aiuto nemmeno dei genitori, anche nel momento in cui viene bullizzata. I grandi hanno altro da fare e non possono occuparsi di una bimba che si lamenta. Quindi lei fa finta che non sia successo nulla e continua a vivere seguendo i dettami della società. E sarà così fino all’arrivo dell’età adulta quando finalmente si renderà conto che danzare sotto la pioggia non è poi così male.

Un romanzo dedicato a una donna forte, una donna che muore e rinasce di continuo. Che cade, sbaglia e si rialza fino a quando non si trasforma in una persona forte e determinata. Una ragazza che troppo spesso si trova ad affrontare i vuoti che l’esistenza le mette davanti. E li sconfigge, purtroppo non senza dolore, lottando, provando a debellare quella solitudine che affronta fin da bambina. Ed ecco un altro argomento importante: i genitori. Spesso adulti troppo impegnati in altro, con mille problemi quotidiani da risolvere. Persone che non hanno la possibilità di dedicarsi ai figli come vorrebbero. E Stella si trova proprio in una situazione del genere: mamma e papà sono troppo indaffarati a cercare di risolvere le loro beghe coniugali per curarsi di una figlia che soffre, che nonostante l’età deve essere in grado di affrontare problemi più grandi di lei.

Un libro che mette il lettore davanti a scelte di vita a volte semplici, ma che diventano complicate se, quasi per volere degli altri, ci si piega a “quello che è più giusto in quel momento”. Molte volte ci si annulla per compiacere a chi ci sta intorno e si relegano i sentimenti in un angolo, fingendo che non esistano. Si compiono azioni, nostro malgrado, perché “così è che si fa”.

L’autrice utilizza un linguaggio schietto per delineare un personaggio che si evolve. Stella cresce non solo dal punto di vista anagrafico, ma soprattutto si trasforma come donna. Diventa più consapevole, capisce che nulla è impossibile se davvero lo si vuole. Si rende conto che il buio va affrontato, che solo sconfiggendolo, si può arrivare alla luce. Una protagonista vincente, una donna che ce l’ha fatta, che ha capito che, qualche volta, non è poi così sbagliato danzare sotto la pioggia.

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