Non era vero
“Suicidio. Ne sei proprio sicura?”. È un biglietto con queste parole a sconvolgere ancora una volta l’esistenza di Anna, reduce dalla doppia morte, a pochi mesi di distanza, prima del padre e poi della madre. Ma se la polizia non ha mai avuto dubbi nel classificare come suicidio quel duplice volo sulle rocce a picco e le acque agitate di Beachy Head, Anna non sa darsi pace. Il solo a darle ascolto è Murray Mackenzie, agente in pensione che alla cura della moglie malata alterna il servizio come volontario presso la Centrale. All’insaputa dei colleghi, Mackenzie si mette a caccia di indizi in grado di dare sostanza ai dubbi di Anna. Perché non esistono storie senza ambiguità e doppi fondi, né famiglie senza segreti.
Puoi vivere una bugia. Oppure cercare la verità a ogni costo.

Recensione a cura di Manuela Fontenova

In un giorno come un altro, un uomo ha preso la sua auto e l’ha parcheggiata a Beachy Head dove il mare si infrange con forza contro un’alta rete di scogli. Ha riempito di sassi uno zaino, ha lasciato il suo cellulare a terra e poi si è gettato nel vuoto. Dopo sette mesi, una donna ha compiuto lo stesso gesto, con le medesime modalità. Era sua moglie: un duplice suicidio, questa la conclusione del coroner incaricato delle indagini.

A un anno dal tragico evento, Anna la giovane figlia della coppia, devastata dal tragico e imprevedibile  gesto dei genitori, riceve un biglietto con un messaggio anonimo, qualcuno sta cercando di dirle qualcosa: si è davvero trattato di suicidio?

Chi mai avrebbe potuto premeditare un omicidio così ben orchestrato? La morte dell’uno ricalca perfettamente quella dell’altro, nulla è emerso durante le ricerche che potesse far pensare ad un crimine.

Ma il danno è fatto, e la domanda che ormai da mesi perseguita Anna, lascia il posto ad un altro, terribile dubbio: non perché, ma chi è stato?

“Voglio sapere tutto dei miei genitori. Tutto ciò su cui ho sempre chiuso un occhio. Tutto ciò che speravo non fosse vero. Devo sapere ogni cosa: Chi erano i loro amici? E i loro nemici? Chi li ha spinti giù da quella scogliera?”

La ricerca della verità sarà una lunga discesa verso le tenebre, una strada piena di insidie e pericoli, un percorso doloroso che Anna decide di affrontare con l’aiuto di un ex detective ormai in pensione Murray Mackenzie, un poliziotto d’altri tempi con il fiuto ancora in allenamento che cercherà di scoprire cosa si cela dietro alle due misteriose scomparse, nella vana speranza di risollevare le sorti di una famiglia ormai distrutta.

Come era già successo con il precedente romanzo, So tutto di te, anche stavolta Clare Mackintosh mi ha sbalordita, mi ha tenuta attaccata al libro fino alle 2 del mattino, con lo stomaco in preda all’ansia, con la frenesia di arrivare alla fine della pagina per scoprire cosa sarebbe accaduto nella successiva. Un crescendo di suspance costellato da colpi di scena, il suo stile è davvero impeccabile, così come la sua capacità di  confondere il lettore ad ogni nuovo indizio che sapientemente getta tra le righe. Mi è successo di dover tornare indietro a rileggere delle frasi, perché spiazzata dai nuovi elementi, ho iniziato a dubitare di quello che avevo letto da poco.

Gli inizi dei suoi romanzi non sono mai molto coinvolgenti, ma basta addentrarsi un po’ nella storia per venirne completamente assorbiti. Ci si affeziona ai luoghi e alle persone, l’urgenza di tornare  casa e leggere ancora qualche pagine è sempre più pressante. In questa narrazione da più punti di vista, mi sono sentita molto vicina al personaggio di Mackenzie, l’ex poliziotto che mentre cerca di aiutare la famiglia di Anna, prova con tutte le forze a tenere insieme i cocci della sua di famiglia. La moglie Sarah è affetta da una grave forma di bipolarismo, la sua vita è stata scandita da un pendolo che ha oscillato tra il buio e la luce, tra brevi attimi di gioia e lunghi momenti di blackout

“Alla gente piace incasellare le persone, questa era stata la conclusione di Murray. O sei malato, o sei sano. O sei pazzo, o non lo sei. Il problema, con Sarah, era il suo continuo entrare e uscire dalle caselle, cosa che sconcertava chi le stava intorno”.

Un thriller psicologico da leggere tutto d’un fiato… e ricordatevi di respirare una volta arrivati alla fine!

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