Ho atteso l’antologia “Noir in abito da sera” con trepidazione, curata da Dario Brunetti, una delle colonne del blog Giallo e Cucina, lettore e recensore appassionato, cinefilo. Quando mi ha parlato del suo progetto che Damster ed. aveva sposato in pieno e mi ha rivelato i nomi delle autrici coinvolte la mia curiosità si è accesa. Mi piacciono i racconti, fanno da intermezzo fra due letture più lunghe, spesso mi accompagnano nei miei spostamenti, o semplicemente per ingannare l’attesa, ovunque io sia. Veniamo al libro, come detto si tratta di un’antologia, 11 racconti, diversi, per stile, contenuti e trame. Brunetti, ha coinvolto in questo progetto 11 autrici, ne è uscito un libro maneggevvole, che ci racconta donne protagoniste, attive, lontane dallo schema “dark lady” donna fatale e spregiudicata. Le protagoniste sono donne comuni che possono essere assassine, vittime, investigatrici, non tutta dolcezza e rassegnazione ma azione, intelligenza, freddezza, pulsioni, istinto. Le autrici coivolte in questo progetto, in rigoroso ordine alfabetico, così come sono proposti i loro racconti nell’antologia: Francesca Bertuzzi, Piera Carlomagno, Mimma Leone, Lorena Lusetti, Chicca Maralfa, Marzia Musneci, Giada Trebeschi, Luana Troncanetti, Paola Varalli, Serena Venditto, Letizia Vicidomini.
Trattandosi di racconti non voglio rivelare molto della trama perché il rischio di spoiler è enorme, proverò a sintetizzare con qualche parola o aggettivo i singoli racconti. “Lenta cottura” di Francesca Bertuzzi: cucina, visite, spiazzante, gustoso. “Argia” di Piera Carlomagno: sguardo, attesa, inadeguatezza, personalità. “L’assistente” di Mimma Leone: capacità, merito, gelosia, possesso. “Ossessione mortale” di Lorena Lusetti: indolenza, indagini, minacce, soluzione definitiva. “La suora e il talebano” di Chicca Maralfa: l’acqua santa e il diavolo, mistero, gesto d’amore. “Pietre e polvere” di Marzia Musneci: attrice, maternità, conflitti, gelosia. “La mano di corso Oporto” di Giada Trebeschi: bellezza, promesse, trappola, vendetta. “L’ora del thè” di Luana Troncanetti: mare, lettura, il vecchio, la muta. “La festa del sole” di Paola Varelli: sole, assassina su commissione, conte, infarto. “Fiori d’arancio” di Serena Venditto: sangue, vasca da bagno, indagini, scheggia di vetro. “Seta blu” di Letizia Vicidomini: talento, abito, rancore, vendetta.
Come ricorda Brunetti nella prefazione: “Ogni racconto come ben sappiamo ha una voce diversa, caratterizzato da un tono armonico o incisivo a seconda del genere letterario al quale l’autrice appartiene o si ispira.” Questi undici racconti hanno toni drammatici ma anche lievi e ironici, scappa anche qualche risata. Ben vengano storie e protagoniste così.
Ci tengo a ricordare che una parte del ricavato della vendita del libro sarà devoluto all’associazione SOS Donna di Bologna.
Consigliato a chi ama i racconti, a chi segue le singole scrittrici e a chi, comprando il libro, sa di contribuire al finanziamento di progetti importanti, a chi ha voglia di leggere di donne fuori dagli schemi.