Tablet, telecamere di controllo, emulatori di smartphone, sono una presenza ormai costante nella nostra vita. Su questi schermi scorrono semplici pallini colorati, puntini in continua evoluzione, sempre in movimento. Alcuni si espandono, altri si spengono per poi riattivarsi, ma sono comunque rintracciabili.
Loro, proprio come in un video-gioco, si muovono cauti, senza lasciare tracce. Devono assicurarsi di non essere visti e di controllare lo stato di allerta del nemico. Sono armi moderne che – proprio come in un combattimento virtuale – raccolgono dati, informazioni e le incamerano nel cervello. Ognuno scruta, osserva, setaccia territori inesplorati e sfibra l’avversario. I POV, chi sono, da dove provengono?
Da questo scenario virtuale, dove sembra di usare Perfect Sniper, parte Luca Poldelmengo con la sua trama molto attuale e dal ritmo incalzante.
Per accedere a questo gioco serve una geolocalizzazione e l’autore ci conduce in Albania, un paese arretrato.
Nel mirino la RED e un video-gioco che vacilla tra finzione e realtà.
La bieca realtà si concentra sul traffico di immondizia e gli affari più o meno leciti che creano forti introiti alle varie organizzazioni.
Il noir si intreccia con la politica anche stavolta. Tra i vari personaggi spicca “Il Supremo” che sa predare, fiutare la preda e all’occorrenza freddarla.
L’autore non si sottrae ai lettori e torna sull’episodio conclusivo dei fratelli Tripaldi: Vincent e Nicolas, molto diversi tra loro.
Una trama perfetta che ci invita a riflettere sulla nostra privacy e la libertà di movimento sempre più limitata.
Ma cos’è la Red in realtà?
Chi è Timea e cosa ha visto?
Ricordatevi, siamo al centro del mirino, fate attenzione!