Recensione a cura di Alessandro Noseda
La più grande soddisfazione di Elio e mia, lo sapete bene voi che ci seguite da tempo, è dar spazio a nuove voci, non solo ai soliti noti di cui parlano tutti. È per questo che sono particolarmente felice di aver incontrato e letto “Nancy morì d’autunno” di Fulvio Luna Romero. Non conoscevo il giovane autore trevigiano e – senza spoilerare né farla lunga – mi ha piacevolmente sorpreso per: a) una storia complessa/intricata/ben raccontata; b) un’indagine credibile, un ottimo ritmo, soventi colpi di scena; c) personaggi, protagonisti e non, perfettamente tratteggiati; d) riferimenti enogastronomici e musicali interessanti (a partire dalle parole di Faber in apertura). Non chiedetemi se è un noir, un giallo, un poliziesco o un hardboiled: odio le etichette! È un ottimo libro, punto, e v’invito a leggerlo!
Recensione a cura di Donatella De Prezzo
Carlo Caccia è uno di quegli uomini che se incontrassi per le strade di Treviso, probabilmente mi girerei a guardare di nascosto… Si, perché proprio a Treviso lo potrei incontrare, visto che le sue indagini si svolgono nella mia, nostra, città. Questa di “Nancy mori d’autunno”, è un’indagine per dare giustizia ad “un’ultima”, una donna dimenticata. Un viaggio in una Treviso sconosciuta ed oscura (per me e forse per tanti), ma assolutamente vera. Una trama fitta e avvincente, tessuta da Fulvio Luna Romero, tra i fili dello spaccio, della prostituzione, e soprattutto dei vizi segreti della godereccia Marca Trevigiana. I protagonisti di questa storia possono aver passeggiato sotto le nostre finestre di casa, aver mangiato e bevuto nel nostro locale preferito, corso al nostro fianco lungo la Restera… E leggerlo regala una familiarità strana e allo stesso tempo piacevole. Personalmente non amo l’autunno. È decadente. Ma Romero ha saputo rendere giustizia ad una Treviso autunnale di un fascino assoluto. Perché Nancy morì , appunto, un giorno d’autunno.