Nancy. Morì d’autunno
Nancy giace nel suo letto. Accanto a lei una siringa, a dipingere una storia di ordinaria povertà, disperazione. Nancy era un’eroinomane ed una prostituta. Ma secondo tutti aveva chiuso con il suo passato. Cos’è accaduto? In molti se lo domandano, tra loro Carlo Caccia e Niccolò Zottarelli. Lo fanno per ragioni professionali, certo. Ma anche per una vecchia vicenda personale. Quando il dolore tocca da vicino, le motivazioni trovano nuova forza. E solo il talento di due grandi investigatori permette di mantenere la lucidità fino alla fine. Un nuovo viaggio attraverso l’ex El Dorado, il nord-est colpito dalla crisi. Ad osservarne il lato buio, la polvere sotto il tappeto. Tra storie che si intrecciano, con la consueta tagliente ironia e con un ritmo da mozzare il fiato.“
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Recensione a cura di Alessandro Noseda

La più grande soddisfazione di Elio e mia, lo sapete bene voi che ci seguite da tempo, è dar spazio a nuove voci, non solo ai soliti noti di cui parlano tutti. È per questo che sono particolarmente felice di aver incontrato e letto “Nancy morì d’autunno” di Fulvio Luna Romero. Non conoscevo il giovane autore trevigiano e – senza spoilerare né farla lunga – mi ha piacevolmente sorpreso per: a) una storia complessa/intricata/ben raccontata; b) un’indagine credibile, un ottimo ritmo, soventi colpi di scena; c) personaggi, protagonisti e non, perfettamente tratteggiati; d) riferimenti enogastronomici e musicali interessanti (a partire dalle parole di Faber in apertura). Non chiedetemi se è un noir, un giallo, un poliziesco o un hardboiled: odio le etichette! È un ottimo libro, punto, e v’invito a leggerlo!

Recensione a cura di Donatella De Prezzo

Carlo Caccia è uno di quegli uomini che se incontrassi per le strade di Treviso, probabilmente mi girerei a guardare di nascosto… Si, perché proprio a Treviso lo potrei incontrare, visto che le sue indagini si svolgono nella mia, nostra, città. Questa di “Nancy mori d’autunno”, è un’indagine per dare giustizia ad “un’ultima”, una donna dimenticata. Un viaggio in una Treviso sconosciuta ed oscura (per me e forse per tanti), ma assolutamente vera. Una trama fitta e avvincente, tessuta da Fulvio Luna Romero, tra i fili dello spaccio, della prostituzione, e soprattutto dei vizi segreti della godereccia Marca Trevigiana. I protagonisti di questa storia possono aver passeggiato sotto le nostre finestre di casa, aver mangiato e bevuto nel nostro locale preferito, corso al nostro fianco lungo la Restera… E leggerlo regala una familiarità strana e allo stesso tempo piacevole. Personalmente non amo l’autunno. È decadente. Ma Romero ha saputo rendere giustizia ad una Treviso autunnale di un fascino assoluto. Perché Nancy morì , appunto, un giorno d’autunno.

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