Genere:
Milioni di milioni
Milioni di milioni è un’investigazione all’inglese basata su labili indizi messi in fila con paziente intelligenza; ma l’ambientazione è toscana, spaccona e popolaresca, come gli altri gialli del creatore dei vecchietti del BarLume. Nei gialli alla maniera di Malvaldi, in cui si ride della cinica ironia dei personaggi, i luoghi sono fondamentali per l’equilibrio tra umorismo e suspense. Montesodi Marittimo è un paesino toscano di una certa altitudine, nonostante il nome, per di più molto scosceso. Una persona su due porta un doppio patronimico, il secondo dei quali è sempre Palla. Eredità di un marchese Filopanti Palla, gran gaudente, pentitosi in punto di morte di lasciare tanti bambini senza un nome legittimo. Inoltre su Montesodi aleggia un mistero: è considerato «il paese più forte d’Europa». Per scoprirne la causa, vengono mandati dall’Università un genetista, Piergiorgio Pazzi, e una esperta di archivi, Margherita Castelli. Trascorsi i primi giorni, nel panorama umano che gli si offre, i due non trovano nulla di cui meravigliarsi, tranne la forza. È un mondo abitudinario, dominato da due gruppi familiari: il sindaco, l’onesto e schietto Armando Benvenuti, con la moglie Viola, e la maestra Annamaria Zerbi Palla, anziana vedova, con un figlio poco amato. La sorpresa arriva con una tremenda tempesta di neve che isola il paese per giorni. Piergiorgio, che alloggia nella casa della Zerbi, una mattina trova l’energica signora abbandonata in poltrona senza vita. Sembra, a prima vista, un attacco di cuore, ma Piergiorgio capisce che non si tratta di morte naturale e poiché il paese è isolato l’assassino non può essere andato via. Le cose sembrano volgere al peggio per lo scienziato quando il maresciallo gli rivela che in paese tutti hanno un alibi, tranne lui. Per scagionarsi, l’unica via che resta è scoprire il vero assassino, tra ambizioni frustrate e figliolanze incerte e mescolate. La neve aiuterà. Milioni di milioni è un’investigazione all’inglese basata su labili indizi messi in fila con paziente intelligenza; ma l’ambientazione è toscana, spaccona e popolaresca, come gli altri gialli del creatore dei vecchietti del BarLume.
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C’era una volta un ragazzo dalla fantasia brillante che diede vita a 4 vecchietti protagonisti assieme al gestore di un bar di una serie di “gialli” che, anche se non elaborati, offrivano comunque un paio d’ore di sano divertimento al lettore. Poi Malvaldi ha provato con “Odore di chiuso” a “liberarsi” dalla sua creazione con pareri discordanti da parte delle critiche dei lettori sparse sul web. “Milioni di milioni” è una seconda prova, in cui l’autore si trasforma in giallista e scrive “alla sua maniera” di un’indagine in un paese che richiama uno schema classico dl giallo Christieniano, ovvero sia un paese sperduto e un’assassino che non può essersi allontanato dal luogo del delitto.

Il punto di domanda è : se si decide di cambiare, perchè si insiste sullo stesso stile ironico? Per contro, se devo leggere qualcosa che mi riporta a Massimo e i suoi vecchietti per lo stile, perchè affidarsi ad un Piergiorgio di turno?

Per capirci, il libro si legge anche gradevolmente, ma non aggiunge nulla alla carriera dell’autore, in quanto come giallo non è un gran che ed i personaggi non conquistano, anzi ho la quasi certezza che tra qualche mese, di loro non resterà alcuna traccia nell’umana memoria. Una vicenda alquanto lineare, che l’autore cerca inutilmente a mio modo di vedere di complicare e che si risolve nel più classico dei colpi di scena, impossibile da prevedere, in stile discorso finale di Poirot. I momenti comici, seppur molto gradevoli, non riescono a risollevare le sorti di questo romanzo.

Milioni di milioni ho letto qua e là nel web che è più o meno piaciuto. A me, meno.

Votazione : 3/5

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