Con il romanzo Milano pastis Davide Pappalardo ci riporta nella Mlano degli anni 60 dove imperversavano le bande criminali e gli inseguimenti della polizia contestualizzate in un clima politico tutt’altro che favorevole.
Proprio quegli anni hanno segnato un periodo storico molto significativo nel nostro paese, l’inizio delle lotte studentesche e le rivolte degli operai che prenderanno il nome del “ Sessantotto”.Inoltre c’è l’avanzata della sinistra al potere. Nascono numerose organizzazioni alla sinistra del PCI (Partito comunista italiano) la cosiddetta sinistra extraparlamentare che accusano il partito comunista di aver abbandonato la strada della rivoluzione. L’estrema sinistra era diventata enorme ingrandendosi e con centinaia di organizzazione e movimenti, vi è anche una sostanziale differenza dei mezzi che mira a perseguire i propri obiettivi. Vi sono partiti come il Partito di rifondazione comunista che accetta di cambiare il sistema capitalista con una «rivoluzione democratica» partecipando a regolari elezioni così come i gruppi terroristici che mirano a una rivoluzione armata e violenta per instaurare una società comunista come lo furono le Brigate Rosse.
Ma facciamo un passo indietro e torniamo al famoso 1964,Milano fino a prova contraria si era limitata a quella criminalità di basso cabotaggio piccoli furtarelli o scippi ma la famosa rapina di via Montenapoleone effettuata da malviventi, alcuni con accento francese segnò una svolta decisiva nella lotta alla criminalità organizzata perché proprio quelle bande avevano un capo.
Si insedierà cosi a Milano il clan dei marsigliesi che avranno lo scopo di fare soldi facili attraverso rapine prendendo di mira inizialmente la gioielleria di via Montenapoleone e successivamente le banche.
L’autore siciliano attraverso Milano pastis, si ispira a fatti realmente accaduti con un’opera chiaramente di fantasia ma molto vicina alla realtà, con una documentazione storica e una ricerca certosina ci fa rivivere storie e pagine della cronaca nera attraverso personaggi che fanno della loro credibilità la loro arma vincente, per usare un paradosso.
Abbiamo Jo La Maire il boss parigino e il bandito Robert Bresciani che intreccia una storia d’amore con l’avvenente ballerina tunisina Sherazade , poi c’è il fratello maggiore di Robert, Vito Bresciani forse l’anello debole, anche quando guardano le ragazze, gli occhi si posano sempre sul fratello minore facendo passare Vito per eterno sconfitto eccellente,formando anche un bel siparietto tra i due.
In Milano pastis c’è azione e avventura, sparatorie e inseguimenti, delle vere scene da film e Pappalardo è riuscito a confezionarci una storia realmente accaduta in chiave romanzata con un risultato soddisfacente e all’altezza.
Buona lettura!