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Max - Sarah Cohen-Scali

Trama

Max è il prototipo perfetto del programma “Lebensborn” iniziato da Himmler. Donne selezionate dai nazisti mettono al mondo puri rappresentanti della razza ariana, gioventù ideale destinata a rigenerare la Germania e poi l’Europa occupata dal Reich. Da pochi minuti prima della sua nascita Max personifica il male e descrive in prima persona di cosa sono capaci gli uomini in tempo di guerra. Assiste ai numerosi crimini commessi dai nazisti ed è tuttavia orgoglioso di far parte di questo sistema di cui ammira i codici. Sogna di frequentare la scuola di formazione per i futuri leader nazisti e di uccidere impunemente, cresce con l’ossessione di un mondo migliore e dell’invasione dell’Europa da una cosiddetta razza superiore. Prova un odio viscerale per gli ebrei. Max è già prestabilito come il Führer lo vuole. Solo dopo l’incontro e l’amicizia con Lukas, un giovane ebreo polacco, ribelle che si finge nazista, Max vedrà scosse tutte le sue certezze e prenderà coscienza dell’ingiustizia che si trova ad affrontare. Finalmente si presenterà agli occhi del lettore non più come un nemico, ma come vittima dell’indottrinamento nazista.

Recensione a cura di Anna Toffan

Tra le tante aberrazioni dell’ideologia nazista, pochi conoscono il programma “Lebensborn”. Tale progetto, basato inizialmente sulla “produzione” di puri bambini ariani da crescere secondo i principi del Mein Kampf e allargare le fila della futura classe dominante tedesca, si trasformò in un vero e proprio ratto di bambini dai paesi invasi per rimpiazzare le perdite delle milizie tedesche. I bambini rapiti (circa duecentomila, ci informa una nota dell’autrice alla fine del libro) venivano “germanizzati” seguendo le tecniche di indottrinamento più feroci e crudeli.

In questo contesto conosciamo Max, esponente purissimo della razza ariana, infuso di puro fervore nazista, germanizzato fino all’ultima sua cellula. In prima persona ci racconta la sua storia dal suo concepimento (programmato tra due selezionatissimi rappresentanti del Reich), battezzato dal Fuhrer in persona, allevato dalle più feconde nutrici tedesche, prototipo della stirpe dominatrice, fino all’incontro con Lukas.

Lukas, ariano di razza ma polacco di origine e perdipiù ebreo, metterà in dubbio ad una ad una tutte le certezze di Max: può un ebreo essere biondo ? Può essere buono? E soprattutto si può provare dell’affetto per un componente di quella razza inferiore?

La fine della guerra, non certo nel modo auspicato dal suo più fervido sostenitore, metterà fine ai dubbi di Max, ma allo stesso tempo gli toglierà anche l’unico vero affetto della sua breve esistenza.

Basato su fatti realmente accaduti e su persone realmente esistite, nella follia collettiva che è stata la seconda guerra mondiale, il personaggio di Max spicca per realismo e concretezza. Per l’originalità di trattare un tema già ampiamente noto, per la narrazione veloce, fluida, a tratti cruda ma sicuramente efficace, questo libro è un piccolo capolavoro. L’ennesimo indispensabilissimo contributo a “non dimenticare”.

Assolutamente da leggere.

Dettagli

 

  • Copertina flessibile: 480 pagine
  • Editore: L’Ippocampo (11 aprile 2016)
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8867222120
  • ISBN-13: 978-8867222124

 

 

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