L’ultima volontà
Un ex brigatista rosso ammette in punto di morte di non aver compiuto la strage per cui ha scontato decenni di galera. Non è stato lui ad aver massacrato, nel 1986, tre carabinieri nella campagna emiliana. Una confessione al contrario che significa solo una cosa: i veri assassini sono ancora in libertà. E sono potenti. Hanno depistato, intorbidito le acque, creato un labirinto di specchi in cui la verità sembra irraggiungibile. Ma l’ex colonnello dell’Arma Annibale Canessa non si fermerà di fronte a nulla pur di fare giustizia, ed è per questo che riunisce la sua squadra: il fido maresciallo Ivan Repetto, Piercarlo Rossi detto il Vampa, miliardario e aspirante uomo d’azione, l’atipico hacker Matteo Bernasconi. Con loro affronta un’indagine che lo porterà a esplorare i recessi più oscuri della storia italiana, un caso che affonda le radici nelle ombre della Resistenza e della Liberazione, e le allunga fino ad oggi, nei palazzi romani della politica. Una pista di sangue lunga settant’anni, costellata di morti innocenti e di segreti inconfessabili. Mentre il colpevole continua a tessere le sue trame, l’ex colonnello si ritroverà faccia a faccia con l’anima nera di un Paese in pace, ma mai pacificato. Con la terza avventura di Annibale “Carrarmato” Canessa, Roberto Perrone torna ad affondare le mani nelle pieghe più oscure della storia d’Italia.
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Recensione a cura di Massimo Ghigi

Ho scoperto Roberto Perrone e il suo Annibale “Carrarmato” Canessa con il precedente libro della serie, ‘L’estate degli inganni’, e sono rimasto folgorato! Libro letteralmente divorato! Stessa sorte è toccata a questo nuovo ‘L’ultima volontà’ che ha definitivamente messo l’autore nella mia lista dei preferiti.

Noir bellissimo dove si mischiano tracce di altri generi in una perfetta miscela; un finale da giallo, umani sentimenti e passioni disseminati lungo il racconto, action in giusta quantità e sempre al servizio della storia, mai esagerato a rendere il tutto finto o macchiettistico.

Il protagonista, Annibale Canessa, è la personificazione, il compendio di tutto quanto sottolineato in precedenza; è assolutamente credibile con la sua umanità, la sua fallibilità; talvolta e, nello stesso tempo, è personaggio fuori dall’ordinario con il suo profondo senso di giustizia, mai e poi mai piegato da compromessi o comodi distinguo.

Canessa ha poche, semplici regole, alle quali si attiene scrupolosamente; una di queste è tenere sempre gli affetti lontano dal pericolo che, con il suo lavoro di ex colonnello dell’Arma di fatto mai andato in pensione, inevitabilmente comportano. Ecco però che, suo malgrado, questa volta le persone a lui più care si trovano nel bel mezzo di una doppia indagine ad altissimo rischio.

Ci sono tanti morti più o meno ‘freddi’ a cui dare giustizia, a cui ridare dignità dopo che sono anche stati macchiati da calunnie; Canessa lo deve a loro, lo deve a chi chiede il suo aiuto e lo deve a se stesso e al rispetto dei propri principi; ripeto,  non ci sono compromessi e non guarda in faccia a nessuno perché spesso, purtroppo, scoprire la verità, comporta un prezzo alto da pagare.

La scrittura di Perrone è veramente lineare e diventa semplice seguire le sue trame, nonostante ci siano vari personaggi coinvolti o, talvolta, ci si trovi catapultati nel passato, tramite ricordi narrati o flash-back; la lettura è assolutamente agevole e scorrevole, pregio non da poco, che porta il lettore a macinare pagine per vedere ‘dove andrà a parare’ l’autore!

Una duplice trama molto avvincente e intrigante che, inevitabilmente alla resa dei conti, porta un unico nome sul libro dei cattivi di ‘Carrarmato’ Canessa; conoscendo il tipo, mi sa che finire su quel libro è quanto mai da evitare!

Non mi resta che consigliare spassionatamente la lettura di questo ennesimo colpo messo a segno dalla Rizzoli, per impreziosire una collana ìda avere tutta e anche da rileggere! Un plauso al bravissimo Roberto Perrone, autore e narratore con i fiocchi!

Alla prossima!

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