Trama
Chiaia, centro di Napoli. Dopo una tranquilla cena in famiglia con la moglie e i figli, che si è conclusa con una partita a burraco, Temistocle Serra, distinto professore universitario di Teoria dei giochi e delle decisioni, muore. Omicidio, suicidio o morte naturale? Stabilirlo spetta alla polizia, ma c’è una cosa che le forze dell’ordine proprio non riescono a fare: interpretare una sequenza di carte da gioco che l’uomo ha lasciato sul tavolo prima di morire, in un ordine che non può essere certo casuale. Un messaggio in codice, forse, come nei romanzi di Agatha Christie e di Ellery Queen. E chi meglio di Malù, archeologa col vizio della letteratura gialla, può aiutare a risolvere l’enigma? E così il commissario De Iuliis la coinvolge nel caso in qualità di consulente investigativo («Proprio come Sherlock Holmes!» esulta lei). E Malù a sua volta trascina nell’indagine la sua famiglia d’elezione, gli amici con cui condivide il caotico appartamento di via Atri 36, a due passi da Spaccanapoli: Ariel, traduttrice di atroci romanzetti rosa nonché esperta giocatrice di burraco; Samuel, rappresentante di articoli per gelaterie di origini sardo-nigeriane; Kobe, talentuoso quanto sgrammaticato pianista giapponese; e ovviamente il gatto nero Mycroft con il suo fiuto infallibile. Cosa voleva indicare Temistocle Serra con quel codice: il nome del suo assassino? La localizzazione di un tesoro? Una misteriosa formula? E soprattutto: chi era davvero il professore, e quali segreti nascondeva? I quattro coinquilini proveranno a scoprirlo, e anche Mycroft avrà modo di miagolare la sua.
Recensione a cura di Dario Brunetti
Dopo il romanzo “Aria di Neve” torna Serena Venditto con un’altra esilarante commedia all’insegna del mistero. Questa volta Ariel, Malù e Mycroft, il gatto nero dal fiuto che non tradisce mai, sono alle prese con lo strano caso di un noto docente universitario.
Si tratta di Temistocle Serra, morto in circostanze davvero strane, infatti stava concludendo una partita di burraco quando si è accasciato improvvisamente al suolo.
Prima di morire ha lasciato uno strano messaggio in codice sul tavolo, con le carte da gioco disposte in una sequenza tutta da decifrare.
Malù chiamerà ancora una volta in causa la sua squadra e sarà nuovamente la consulente investigativa del commissario De Juliis.
Bisogna iniziare da due elementi principali: accertare le cause che hanno generato la morte di Temistocle Serra e scavare nel passato del professore.
L’ultima mano di burraco è un giallo davvero gradevole che rispolvera nomi noti del genere classico: da Conan Doyle col suo Sherlock Holmes, ad Agatha Christie ed Ellery Queen; ritroviamo, infatti, i messaggi in codice utilizzati in passato nei loro rispettivi romanzi.
I personaggi principali sono fin troppo colorati, con i loro sentimentalismi, con quella giusta dose di ironia che risulta particolarmente esilarante, e poi c’è il mistero da dipanare che non manca mai in un buon giallo: il delitto come sempre è servito su un piatto d’argento.
Ma la forza di questo romanzo sta nell’autenticità dei suoi personaggi, giovani detective alla riscossa (gatto compreso) una squadra davvero vincente. Se inizialmente appaiono sconclusionati, riusciranno a sorprendere il lettore, dipanando il mistero di quella fatidica cena conclusasi in tragedia.
Il talento indiscutibile della Venditto va a confermare le sue doti di autrice e ci regala una storia brillante e divertente con noir di sottofondo, un romanzo fresco e davvero godibile.
Direi che non poteva uscire se non in piena estate, mese più che azzeccato!
Dettagli prodotto
- Copertina rigida:225 pagine
- Genere: Giallo
- Editore:Mondadori (18 giugno 2019)
- Collana:Omnibus
- Lingua:Italiano
- ISBN-10:8804709316