Lo strano delitto delle sorelle Bedin
Dopo il fallimento del suo matrimonio, il luogotenente Gaetano Ravidà, stimatissimo investigatore dell’Arma, ha lasciato la Puglia e si è trasferito al nord. Ad accoglierlo la Stazione dei Carabinieri di Asiago, nell’altopiano vicentino, teatro delle più sanguinose battaglie della Grande Guerra. Sul paese, all’apparenza tranquillo, si allunga in realtà l’ombra di un vecchio caso mai risolto, risalente a sette anni prima: l’efferato omicidio delle sorelle Bedin, archiviato di recente. Qualcuno, tappezzando i muri di poesie enigmatiche, sembra però sollecitare la riapertura delle indagini su una vicenda che chiede giustizia. Ma non sarà solo un caso di cronaca del passato a mettere alla prova le abilità investigative di Ravidà. Nel giorno della Grande Rogazione, una processione che ogni anno si snoda per trentatré chilometri attraverso i sentieri di montagna e che coinvolge tutta la popolazione della zona, un altro brutale delitto scuoterà la quiete dell’altopiano, trasformandola in tempesta.
La prima indagine di Gaetano Ravidà

Dopo il brillante esordio con la commedia Festa al trullo e il noir Il segreto di Mr Willer editi Les Flaneurs, l’autrice barese Chicca Maralfa sigla il suo terzo romanzo edito Newton Compton, dal titolo Lo strano delitto delle sorelle Bedin.

Sette anni iniziano a diventare tanti soprattutto quando si tratta di un duplice omicidio archiviato senza un colpevole.

Forse è proprio la calma apparente che regna sovrana nell’altopiano vicentino, luogo diventato vero e proprio scenari di lunghi e terribili scontri che iniziano il 24 maggio del 1915. A iniziare la contesa fu il primo colpo di cannone sparato dal Forte Verena, ma dopo un po’ di tempo gli austriaci non stettero a guardare e risposero alla contesa avendo la meglio sugli italiani. Terminerà il il 15 giugno e vedrà l’esercito italiano rimpadronirsi dei TRE MONTI (il Valbella,il Col Del Rosso e il Col D’Ecchelle) avendo la meglio e restituendo il terrore provocato dagli austrici. La pietra tombale che sancirà la fine alla contesa tra Italia e Austria si avrà con la storica battaglia del Piave che decreterà l’armistizio il 4 Novembre 1918.

Per introdurre questo romanzo giallo era doveroso rispolverare un po’ di storia del nostro paese che ha visto protagonista proprio Asiago, che ancora una volta verrà sconvolta da un inquietante omicidio, si tratta delle sorelle Bedin, assassinate senza alcuna pietà.

A quanto pare a distanza di tempo c’è un clamoroso coinvolgimento in forma del tutto anonima a voler riaprire un caso destinato a un’indegna sepoltura, sono non tanto semplici poesie che nascondono più di un’ enigma; così a entrare in scena sarà il luogotenente Gaetano Ravidà che appena lasciato la Puglia ed è chiamato a far sì che il fascicolo Bedin non sia consumato dalla polvere degli archivi.

Intanto ad Asiago si svolge la Grande Rogazione, un antico rito che raccoglie tutti gli abitanti del territorio e che si snoda per ben 33 km attraverso l’altopiano Veneto che si macchia ancora una volta di sangue, complice un delitto efferato.

La bellezza di un giallo scritto con maestria dalla Maralfa ci conduce in un viaggio letterario, attraverso riti, tradizioni, cenni storici e con un protagonista che vuole gettarsi a capofitto su un’indagine che sta per essere dimenticata forse per sempre, proprio per lenire le ferite che portano alla fine di un matrimonio e all’allontanamento dalla sua unica figlia Monica, situazione che scuote nel suo animo interiore Gaetano e lo fa sentire un pessimo padre di famiglia.

Il lavoro e la sete di una giustizia insperata faranno di lui, un uomo in cerca di un provvidenziale riscatto per arginare la tempesta che si è abbattuta inesorabilmente sulla sua vita.

La Maralfa con uno stile alquanto elegante, offre al lettore un romanzo di qualità grazie a una tecnica narrativa che si avvale di un intreccio ben strutturato, ne giova un giallo all’altezza con dei personaggi ben caratterizzati e con un protagonista complesso che sono sicuro ritroveremo molto presto.

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