Recensione a cura di Dario Brunetti
Dopo il primo romanzo Delitto al Festival di Sanremo ,torna l’autore Achille Maccapani con un’indagine che vede ancora protagonista il nuovo personaggio, il commissario Francesco Orengo e per la Fratelli Frilli editori firma il suo secondo giallo dal titolo Lo smemorato di Sanremo.
La città dei fiori, protagonista più che mai e non solo perché questo nuovo caso si snoda tra Sanremo e Ventimiglia e vede il commissario Orengo coinvolto in un episodio del tutto atipico.
Viene chiamato in causa da un architetto di fama internazionale che si trova in vacanza a Dolceacqua, (piccolo comune della provincia di Imperia) e vuole andare a trovare suo zio, l’avvocato di Sanremo Armando Rondelli che è ospite in una casa di riposo nel paesino di Bajardo. Visita negata dalla residenza e dalla sua direttrice per ordine tassativo dei suoi familiari
Cosa si nasconde dietro questo esplicito provvedimento da parte dei parenti dell’avvocato? Orengo vuole vederci chiaro su questa vicenda, come vorrà fare luce sul Music & Lights, un ristorante aperto da poco che sta riscuotendo grande visibilità nella città ligure.
C’è un collegamento tra i due fatti che forse solo in apparenza sembrano completamente slegati tra di loro.
Attraverso un giallo sociale, Achille Maccapani ci porta in una delle più splendide città costiere del Nord Italia, Sanremo; come non può il lettore non aspettarsi tante citazioni musicali di canzoni che sono patrimonio della musica del nostro paese e se pensiamo che il protagonista sia legato alle sonorità del cantautorato italiano cadiamo in errore perché scopriremo che è un vero amante del genere rock.
Ma a parte la buona musica per il buon commissario ci sono due indagini piuttosto delicate che prendono piede, dopo la brillante riuscita del caso del Festival di Sanremo, servirà il fiuto dell’ottimo investigatore, il pragmatismo e soprattutto la sua caparbietà che lo porterà a scoprire un piano diabolico che ha lo scopo di circuire il più debole.
Maccapani ne sviluppa una storia dai contorni torbidi avvalendosi di una tecnica narrativa che poggia su due piani temporali, il prima e il dopo saranno fondamentali per articolare al meglio una trama ben elaborata col giusto intreccio del romanzo giallo che questa volta assume anche un risvolto sociale, trattando un tema come l’emarginazione degli anziani e di come a volte possono essere vittime di un raggiro.
Il lettore avrà modo di approfondire meglio la conoscenza di questo nuovo personaggio, di cui la sua figura va sempre più delineandosi, infatti dovrà fare i conti con un questore disposto a dargli del filo da torcere che porterà il commissario Orengo a scontrarsi in un serrato quanto metaforico braccio di ferro, per fortuna a rendere più liete le sue giornate ci saranno la sua nuova compagna Martina e non solo, avrà sempre l’appoggio della sua squadra, in primis dell’ispettore capo Dario Canevari indispensabile e valore aggiunto nello sviluppo delle indagini.
Aspettando un altro romanzo d’inchiesta con l’altro protagonista, il capitano Martielli, godiamoci il commissario Orengo, grazie alla pregevole penna di Achille Maccapani, un autore che sembra farsi spazio con riscontrato successo nel panorama del noir italiano, Lo smemorato di Sanremo è la conferma di una prova maiuscola alla quale va data la giusta attenzione da parte degli amanti del genere.
Buona lettura!