Genere:
Livore
Kay Scarpetta, l’anatomopatologa più famosa al mondo, si trova a essere la riluttante testimone chiave di un processo per omicidio di grande risonanza mediatica: quasi un anno prima, il cadavere di April Tupelo, ex reginetta di bellezza, era stato ritrovato orrendamente sfigurato su una spiaggia della Virginia. Viene accusato del suo omicidio Gilbert Hooke, il fidanzato. Il processo, presieduto dalla giudice Annie Chilton, vecchia amica di Kay, provoca reazioni contrastanti e il caos nella Old Town di Alexandria, e la testimonianza di Scarpetta getta ulteriore benzina sul fuoco, con il rischio che si sviluppino violente proteste. Nel corso del processo avviene un fatto terribile e inquietante: la sorella della giudice Chilton viene trovata morta. A prima vista sembra una violazione di domicilio finita male, ma allora perché non è stato rubato nulla e perché il giardino è disseminato di piante e di insetti morti? Anche se non c’è una causa apparente del decesso, Scarpetta riconosce i segni rivelatori dell’impensabile e capisce che il peggio deve ancora venire. La patologa forense si trova dunque a combattere contro una forza potente che la riporta al passato, mentre il tempo a sua disposizione per catturare l’assassino sta per scadere.
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Definizione di “livore”: sentimento di invidia astiosa e maligna, rancore velenoso.

Livore, o meglio Livid, come è il titolo originale di quest’ultima fatica della prolifica Patricia Cornwell, ad indicare un risentimento profondo, covato intensamente, un rancore che diviene atto distruttivo, furia, omicidio. Miei cari, qua siamo nel mio territorio, e la criminologa scrivente trova pane per i suoi denti; del resto la Cornwell, col notevole esordio di Postmortem, passando per il riconoscimento ottenuto con Insolito e Crudele (vincitore Gold Dagger Award 1993), rappresenta una delle madrine del genere medical thriller, con una penna affilata come un bisturi, nelle sue trame ricche di dettagli autoptici, a volte ridondanti ed eccessivamente tecnici, ma sicuramente affascinanti per chi è amante di questo filone letterario. Torna Kay Scarpetta, qui alle sua ventiseiesima avventura, l’anatomopatologa dalle origini italiane più celebre, così come lo scorbutico agente Pete Marino e la cervellotica ma geniale Lucy Farinelli. Qui dovranno vedersela con delle misteriose morti ad opera di un ineffabile killer che agisce servendosi di un’arma a onde elettromagnetiche: una morte che giunge silenziosa, devastante, meccanica.

“Ama stare per conto suo e vivere la propria realtà deviata. Il suo comportamento compulsivo si aggraverà man mano che perderà sempre più il controllo…E’ come un assassino per libidine in preda a una furia distruttrice”: I thriller della Cornwell sanno sempre distinguersi per la veridicità delle storie sul piano anche prettamente criminologico e medico-legale, dal profilo degli assassini, ai dettagli autoptici, all’analisi della scena criminis. E’ il caso di dirlo, la sottoscritta è cresciuta tra le nere pagine di regine del delitto come Agatha Christie, Kathy Reichs e Patricia rimane una valida esponente del genere. Livore è un romanzo solido, arranca un po’ per poi divampare nel finale, non presenta pregi di spicco, né difetti, è un pregevole medical thriller, che non si dilunga tediando il lettore, pur non emozionando particolarmente. Niente rancori per l’autrice, rimanendo in tema, ma nemmeno applausi.

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