Janice Hallet viene definita come la nuova regina dei gialli britannici, il suo libro d’esordio The Appeal, risulta tra i più venduti nel Regno Unito nel 2021 ed è vincitore del prestigioso CWA New Blood Dagger nel 2022. Debutta sulla scena italiana nel marzo 2023 con il titolo di L’assassino è tra le righe, pubblicato da Einaudi. Il titolo non potrebbe essere più azzeccato proprio per la particolarità del romanzo. Ma analizziamo la trama: siamo in un bellissimo paesino inglese, Lockwood, dove la pace regna sovrana, località ideale dove rifugiarsi dopo esperienze di vita drammatiche e dolorose, o almeno è questo che crede l’infermiera Samantha Greenwood, che vi si stabilisce col marito. Come in ogni giallo che si rispetti, avviene un omicidio, qui viene individuato un colpevole, che però non convince due brillanti studentesse di legge, Charlotte e Femi che improvvisandosi detective, si gettano a capo fitto in una indagine complessa vista la mole degli attori, i Fairway Players.
Il romanzo ha una struttura tutta sua, il lettore vede stravolto completamente il suo abituale modo di leggere, tanto che sfogliando le pagine del romanzo cartaceo, pare quasi di trovarsi di fronte a uno stile vagamente futurista, anche se un’apparente confusione rivela una ferrea logicità di date ed eventi.
Il lettore è chiamato attivamente a diventare lui stesso detective, leggendo pagine e pagine di e-mail che i vari protagonisti si scrivono, messaggi, verbali di interrogatori, dai quali deve cogliere le incongruenze e scoprire così moventi, bugie, fino ad arrivare ad individuare il vero colpevole collaborando con le due ragazze.
Ho trovato da subito molto intrigante l’idea di questo giallo, definito come un degno figlio dei romanzi di Agatha Christie, sulla distanza invece ho sentito la mancanza di una struttura più tradizionale, mi è mancata un’analisi psicologica più approfondita dei personaggi, descritti solo da e-mail e mi è sembrato di leggere una sceneggiatura teatrale completato da materiale documentario dei tribunali.