Recensione di Mary Basirico’
“Non ricordo molto della notte in cui sarei dovuta morire. E’ strano come la mente sia in grado di modificare i ricordi sgradevoli, ma immagino che capiti a tutto. Se chiudo gli occhi, però mi sembra quasi di poter riascoltare i suoni di quella notte di maggio.” Inizia con queste parole la protagonista e narratrice di questo thriller Francine Day, affermata avvocato divorzista.
Francine ci appare come una donna forte, ha lottato, ha fatto molti sacrifici, si è buttata nello studio per ottenere la sua posizione, nessuno le ha regalato nulla. Non è sposata, non ha figli, ha sempre pensato solo e unicamente a raggiungere il suo obiettivo, diventare avvocato, in corsa per l’ambito posto come avvocato della Corona.
In realtà Francine non è solo una donna in carriera, ma ci descrive anche il suo lato fragile. Tiene a bada i suoi problemi psicologici con l’aiuto di farmaci, il litio, e deve costantemente guerreggiare per tenere sotto controllo le emozioni, che rischiano di compromettere costantemente i brillanti risultati raggiunti. Tutta la sua sicurezza vacilla quando viene incaricata di seguire il difficoltoso divorzio di Martin Joy dalla bellissima moglie trentaquattrenne Donna, con cui è sposato da undici anni. Donna aveva smesso di lavorare subito dopo il matrimonio, il marito le aveva pagato diversi corsi d’arte e le aveva regalato un atelier per potersi dedicare al suo hobby. Durante il matrimonio ha goduto di un tenore di vita molto alto e con il divorzio vuole ottenere una cospicua parte del patrimonio.
Francine prova subito una passione travolgente per il nuovo cliente Martin, e viene coinvolta in un rapporto complicatissimo, trascinata suo malgrado in una spirale di sesso, ossessione e gelosia, oltrepassando così il limite imposto dall’etica professionale.
Martin è un uomo forte, si è fatto da sé, dirige un fondo di arbitraggio su titoli convertibili, sfrutta le anomalie dei valori del mercato, investendo. Ha fondato l’azienda con il suo socio, Alex Cole, hanno circa trenta dipendenti. Martin possiede il sessanta percento delle azioni, il socio il resto, un’attività estremamente redditizia. Ma sia lui che il socio hanno degli aspetti inquietanti, hanno dei lati oscuri.
Il lettore viene catturato pagina dopo pagina dalla trama, che si sviluppa e ad ogni capitolo si aggiungono importanti tasselli e si raccolgono indizi. Anche la moglie di Martin, Donna, non conquista la simpatia del lettore. Interessata solo a raggiungere una solida posizione sociale, senza curarsi troppo dei sentimenti. Ma quando scompare tutto si complica. Emergono fatti inquietanti, molestie familiari, forse Martin le ha fatto del male per non darle neanche un soldo?
Altro personaggio minaccioso è il vicino di Francine, Peter, mina vagante che sarà una spina nel fianco della protagonista. Da sempre attratto da lei, senza mai esserne ricambiato, raggiunge i suoi scopi approfittando di un momento di profonda debolezza e fragilità.
Senza svelare altro al lettore, ho trovato il romanzo molto scorrevole, alterna la suspence con la storia d’amore molto passionale tra Fran e Martin. L’autrice ci trasmette sentimenti di ansietà, apprensione e irrequietezza, fino ad arrivare a un finale non scontato, ma assolutamente credibile. La trama è ben costruita, non ci si annoia mai, i personaggi sono tutti ben delineati e descritti, nonostante la narrazione in prima persona, al termine del libro si ha un’idea precisa dei vari co-protagonisti.
Consigliato a chi ama i thriller psicologici conditi con momenti di erotismo. J.L. Butler è lo pseudonimo di un’autrice inglese che si cimenta per la prima volta con il thriller psicologico. I diritti cinematografici sono stati venduti alla Sony.