L’ammiratore
Federica Ansaloni, scrittrice salita alla ribalta dopo la pubblicazione di un crudo e controverso romanzo noir, ed ex paziente psichiatrica affetta da schizofrenia paranoica, per trovare l’ispirazione per la sua nuova storia acquista un appartamento in via del Fratello, a Bologna, che era stato lo studio della sua psichiatra, la dottoressa Elisa Tonelli, trovata morta proprio lì dentro, in circostanze misteriose. E da quel momento la vita di Federica non le apparterrà più. Si troverà sballottata tra vicini invasati, minacciose lettere anonime, psicopatici che la perseguitano, aggressioni, tentativi di rapimento, visite di vecchi pazienti della sua psichiatra, fan influenti che le si stringono attorno come zombie e altri efferati omicidi. E una figura misteriosa che abita nell’appartamento sotto il suo. Che non si fa vedere e non esce mai di casa. Ma grida, la spia e la perseguita. Che esiste… o forse no. Ma allora perché Federica accetta tutto in silenzio? Nasconde le lettere anonime e non parla delle aggressioni ad Alberto, il suo fidanzato. Non si rivolge alla polizia. Anche Federica nasconde qualcosa. Il suo segreto la sta portando a picco. Glielo ricorda sempre, il suo Ammiratore. Le dice di non preoccuparsi. Nessuno le farà mai del male. Nessuno. Ciao occhi di bambola… Nessuno. A parte lui.
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Recensione a cura di Rita Colombo

Una Bologna né dotta, né grassa, né accogliente quella raccontata da Roberto Carboni nel suo settimo romanzo, “L’ammiratore” – forse il più ansiogeno e splatter dello scrittore emiliano – ma l’angosciante palcoscenico sul quale agiscono personaggi, fantastici, irreali, forse onirici.

Ritmo incalzante, che taglia il fiato, fatto volutamente di capitoli brevi alternati ad altri più lunghi, veloci cambi di scena e sequenze crudissime (anche troppo!).Trama complessa, giocata al confine tra sogno allucinato e folle realtà.

A metà tra il giallo e il nero ma decisamente rosso sangue. Da non leggere se si è deboli di stomaco! 

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