Recensione a cura di Adriana Rezzonico
La copertina di questo libro è già un opera d’arte. Un dipinto che simboleggia la vita come una bella donna, vicino a un tavolino colmo di alcolici.
L’alcool annebbia i sensi e distoglie dalla realtà, lasciando il posto alla menzogna. È presenza costante nel matrimonio di Ernesto (il protagonista).
Una costante che dilania lentamente la vita privandola di ossigeno e di energia.
L’autore ha una scrittura molto elaborata, apprezzata da chi – come me – cerchi uno stile non comune.
Buona lettura!