Romanzo d’esordio per la norvegese Helene Flood, di professione psicologa come Sara, la protagonista di questo thriller.
Sara abita con il marito in una grande casa in fase di ristrutturazione. Una parte di essa, sopra il garage, è adibita a studio, dove riceve e segue i suoi pazienti.
Ho trovato questo romanzo particolare e interessante, la trama segue i pensieri della protagonista, i vari fatti che accadono sono analizzati seguendo le sue attività mentali, i sentimenti di rabbia e paura, i dubbi e le verità che si sviluppano nella sua mente. Il presente viene alternato dai ricordi del passato, utili al lettore per ricostruire il rapporto con il marito Sigurd.
La lucidità di Sara, il suo equilibrio mentale sono messi a dura prova, giorno dopo giorno, in seguito alla scomparsa del marito. Quella che sembrava un’innocente gita al capanno da condividere con gli amici di sempre, dedicandosi ad attività divertenti, (come spaccare legna) si trasforma in un incubo. Sara riceve un messaggio in segreteria in cui il marito con voce divertita e spensierata la informa che è giunto a destinazione ed è in compagnia degli amici. Lo stesso giorno però riceve una telefonata in cui viene informata che non si è mai visto.
Si apre un baratro. Sara comincia ad analizzare meticolosamente ogni dettaglio di ciò che è accaduto, riavvolge il nastro della sua memoria per studiare ogni parola, ricercare ogni stranezza. La sua mente analitica si mette al lavoro, senza sosta, tanto da farla apparire agli occhi dei detective poco affidabile e anche sospetta.
Il romanzo non scorre sempre, vengono descritti fatti che non appaiono legati alla trama, ne rallentano il ritmo, ma è solo alla fine che il lettore ne capirà il motivo, e ogni tassello troverà il suo posto nel puzzle.
Sara non si sente più al sicuro in casa sua, avverte presenze, si sente spiata, qualcuno tocca le sue cose, le sposta. Il lettore avverte pagina dopo pagina il suo disagio, il crescere di uno stato ansioso che le impedisce di lavorare. La sua obiettività vacilla e non riesce a mantenere il distacco con cui cerca di analizzare la sua vita. Ma non è sola. La sua famiglia la supporta, la sorella la incoraggia e starà sempre dalla sua parte, anche quando viene sospettata.
Emergono da un rapporto apparentemente sereno tutte le difficoltà del matrimonio, Sara e Sigurd, vivono un legame complicato dalle difficoltà economiche, la ristrutturazione della casa si rivela un pozzo senza fondo, che assorbe gran parte dei guadagni della coppia.
Oltre alla famiglia di Sara, incontriamo anche la famiglia di Sigurd, di come vivono il dolore per la scomparsa, imputandole delle responsabilità.
Come dicevo ho trovato questo romanzo nordico molto interessante, pur avendo alcune parti che ne rallentano il ritmo, il lettore si trova immerso nella psiche della protagonista, pagina dopo pagina si svela la sua fragilità e la sua forza, le sue paure e le sue certezze, le sue speranze e le sue illusioni. Fino ad arrivare a un finale non scontato, che mi è piaciuto molto, e che lascio al lettore il piacere della scoperta.