LA STORIA DI CESARE
La vita di Valentina non è sempre stata facile. Ma con Federico al suo fianco si sente invincibile, e quando decidono di diventare una famiglia nulla sembra più poter andare storto. Prima arriva il dolce Alessandro, poi Teresa, un uragano di energia, e infine Cesare, il “biondo di casa”. È tutto perfetto, finché un giorno una macchiolina color caffellatte compare sulla pelle di Cesare. Una cosa da niente, ma meglio controllare. Visita dopo visita, i sospetti si insinuano e si rafforzano, e una parola gelidamente tecnica e insieme minacciosa ritorna spesso, troppo spesso, fino alla diagnosi che non lascia spazio a dubbi: si tratta di una forma di neurofibromatosi, NF1, una rara patologia genetica. Quando il piccolo Cece ha solo diciotto mesi scoprono il primo tumore, che gli porterà via la vista per sempre e che avanzerà nel corso degli anni in più parti della testa mettendo tutta la famiglia più volte alla prova. Ma Valentina e Cesare non si perdono d’animo, e rispondono con una straordinaria voglia di vivere a ogni difficoltà che gli si para davanti, accompagnati dall’affettuoso cane Joy, che fa sempre il tifo per Cece. Pian piano, Cesare impara a vedere il mondo a modo suo, aiutandosi con qualsiasi stratagemma pur di esplorare ciò che lo circonda – anche con il calzascarpe se necessario! – e con un senso in più: quello dell’umorismo. Appassionante, commovente e incredibilmente vera, “La storia di Cesare” è una meravigliosa storia di forza, resilienza, coraggio e, soprattutto, amore nelle sue forme più pure: quello di una madre per suo figlio, e di un bambino per la vita.
Un bambino che ci insegna a vivere

Di Cesare seguo le storie che sua mamma Valentina posta su Instagram da prima che il libro venisse pubblicato e quindi per me è stato ovvio leggerlo. Valentina Mastroianni non nasconde le difficoltà, i momenti tristi e bui ma posta anche storie di Cece, così il suo nomignolo, con il suo cane Joy, le piccole grandi vittorie. Di fronte alla narrazione di una malattia è sempre molto difficile, in chi guarda, non cadere nel pietismo e nel caso di un bambino potrebbe essere anche più facile. Da subito però, seguendoli, ho avuto la sensazione di quanta forza e voglia di vivere abbia Cece.

Nel libro, Valentina Mastroianni parte raccontando un po’ di se per permetterci di comprendere meglio alcune cose, perché, come scrive nelle pagine iniziali … “guardare le ombre del mio passato mi ha sempre aiutata a gettare nuova luce sul presente.

Il libro prosegue con il racconto dell’insorgere della malattia, delle difficoltà, delle sensazioni provate. Dei ricoveri, degli stati d’animo altalenanti. Non voglio dilungarmi nella descrizione di questa parte, ci tengo invece a sottolineare come Valentina Mastroianni, nella gestione di una situazione enorme, complicata, ha scelto e continui a scegliere la felicità affrontando la vita con un sorriso e un cuore aperto. Provo grande ammirazione per la sua determinazione nel creare un ambiente felice per il figlio. “La storia di Cesare” non è una narrazione sulla malattia, ma, come si legge nel libro … “è un rispondere a colpi di gioia di vivere alle brutture del mondo invece di restare paralizzati dalla paura.”

Consigliato, perché Cece ha tanto da insegnare a ognuno di  noi.

 

 

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