Genere:
La spinta di Ashley Audrain
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Trama

È la vigilia di Natale e Blythe è seduta in macchina a spiare la nuova vita di suo marito. Attraverso la finestra di una casa estranea osserva la scena di una famiglia perfetta, le candele accese, i gesti premurosi. E poi c’è Violet, la sua enigmatica figlia, che dall’altra parte del vetro, a sua volta, la sta fissando immobile. Negli anni, Blythe si era chiesta se fosse stata la sua stessa infanzia fatta di vuoti e solitudini a impedirle di essere una buona madre, o se invece qualcosa di incomprensibile e guasto si nascondesse dietro le durezze e lo sguardo ribelle di Violet. Quando ne parlava con Fox, il marito, lui tagliava corto, tutto era come doveva essere, diceva. Era cominciata così, o forse era cominciata molto prima, quando era stata lei la bambina di casa. Blythe ora è pronta a raccontare la sua parte di verità, e la sua voce ci guida dentro una storia in cui il rapporto tra una madre e una figlia precipita in una voragine di emozioni, a volte inevitabili, altre persino selvagge. Un tour de force che pagina dopo pagina stilla tutto quel che c’è da sapere quando una famiglia, per preservare la sacralità della forma, tace. Viscerale, onesto fino alla brutalità, “La spinta” è un viaggio ipnotico e necessario nella psiche di una donna a cui nessuno è disposto a credere.

Recensione di Mary Basirico’

Protagonista di questo romanzo d’esordio della canadese Ashley Audrain è Blythe, una donna che ci prende per mano e ci accompagna nella sua vita, raccontandoci minuziosamente i dettagli del suo percorso di donna, da quando s’innamora di Fox, che diventerà suo marito, al suo ruolo di moglie e madre. Blythe parla direttamente al cuore di ogni donna, rendendoci partecipe delle sue angosce e timori. Con la gravidanza comincia il cambiamento del rapporto col marito, come accade solitamente nella realtà, il rapporto di coppia che appariva perfetto comincia a sgretolarsi. Cominciano le notti insonni, la donna ci descrive i cambiamenti del suo corpo, il seno dolorante che perde forma e tonicità, la fatica di essere madre, le paure di non essere all’altezza agli occhi della suocera, del marito, della società.

 Blythe è sincera col lettore, ma è davvero obiettiva quando ci parla dei suoi sospetti sulla primogenita Violet? La bimba ha dei comportamenti inquietanti, il padre la difende accusando la moglie di soffrire di paranoie, di giustificare il suo senso di inadeguatezza come madre, accusando la piccola. Troviamo il rifiuto di credere che il bimbo così desiderato possa essere nella realtà diverso dall’immagine che si sono creati i genitori nella mente e nel cuore.

 La spinta è un thriller psicologico ben scritto, che cattura il lettore fin dalle prime pagine, la scrittura è fluida e si rimane incollati alla pagina, per giungere alla conclusione della trama. Attraverso la storia di tre generazioni di donne, comprendiamo il retaggio di Blythe, il suo passato complicato da un rapporto difficile con la madre. Il tema centrale del libro è descrivere senza ipocrisie quanto sia complicato il ruolo di una donna che diventa anche madre. I cambiamenti che avvengono nel suo corpo e nella sua mente, le paure, i timori di come educare e crescere un essere umano, che dipende dai genitori, ma che ha in essere una sua personalità che può destabilizzare la coppia e arrivare a minarne la coesione. Altro delicato tema importante affrontato è quello della perdita, di come viene affrontata dai genitori, della diversità di come i due sessi affrontano il dolore.

Ne consiglio la lettura, soprattutto a pubblico femminile, che saprà apprezzare e capire la protagonista, ritrovando nelle pagine qualcosa di se stessa.

Dettagli

  • Genere: thriller psicologico
  • Editore: Rizzoli (12 gennaio 2021)
  • Lingua: Italiano
  • Copertina flessibile: 348 pagine
  • ISBN-10: 8817148172
  • ISBN-13 978-881714817
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