Recensione a cura di Vienna Rao
Un’intera famiglia uccisa, in modo brutale ed agghiacciante: il commissario capo Cacciatori affida all’ispettore Giorgio Brentani il caso, coadiuvato dal suo collega Carlo Portinari. Tuttavia Cacciatori decide di affiancare loro anche Marroni. Sarà una scelta che denota prudenza e meticolosità o c’è altro in ballo? Il commissario capo suggerisce con leggerezza una pista, convinto che presto verrà abbandonata: si tratta di coincidenze o vale la pena soffermarsi? Brentani si fida del suo istinto, che gli tornerà utile nel corso dell’indagine. La raccapricciante morte della famiglia Gangemi ha destabilizzato gli animi in città ed i giornalisti cercano in ogni modo di ottenere notizie riguardante i possibili sospettati.
Con ritmo incalzante, l’autore descrive accuratamente le dinamiche relazionali che coinvolgono Cacciatori, Marroni ed i due ispettori sia a livello personale che lavorativo; in particolar modo si evince il feeling e la solida amicizia tra Portinari e Brentani che, ad un certo punto della storia, sarà commovente. Inoltre emerge la differenza tra individuare i colpevoli e catturarli, così l’autore fornisce al lettore elementi per comprendere dinamiche perverse della vicenda e, come se si trattasse di un puzzle, è possibile dedurre le cause e gli effetti che ne possono derivare.
Il ruolo dell’ambientazione è peculiare: la vicenda è ambientata a Roma ed ogni capitolo inizia con il titolo di un quartiere; in particolare il quartiere Montesacro con l’ex supermercato Aurora sarà decisivo e darà una svolta all’indagine.
Adrenalinico, avvolgente e suggestivo: questi tre aggettivi descrivono appieno questo valido thriller che consiglio agli amanti del genere che gradiscono una lettura impegnativa e di buona fattura.