La paura nell’anima
Il commissario Soneri non vedeva l’ora di lasciare l’afa agostana di Parma, e fuggire insieme ad Angela a Montepiano, sul suo amato Appennino. Troppo bello per essere vero. Infatti, non è vero: pochi giorni dopo il loro arrivo, la quiete notturna del paesino viene squarciata da un grido proveniente dal bosco. Sarà il primo di una lunga serie. È stato un uomo del paese, a gridare, dopo aver ricevuto un colpo di pistola a una gamba. Ma non ricorda nulla. Né chi gli ha sparato, né per quale motivo. Soneri cerca di tenersi fuori, di salvare la sua vacanza, ma in cuor suo sa che è inutile. Anche perché nei giorni seguenti il paese viene invaso dai carabinieri. È proprio in quei boschi, infatti, che si è nascosto il criminale più ricercato d’Italia, il serbo Vladimir, macchiatosi di rapine e omicidi e poi datosi alla macchia. Ma i carabinieri, questa volta, sono convinti di averlo in pugno. L’unica cosa che lo spiegamento di forze dedicato alla caccia all’uomo riesce a ottenere è tuttavia il diffondersi della paura nel paese, tra gli abitanti, nell’animo dello stesso Soneri, stravolgendo la vita di Montepiano, le abitudini, i rapporti umani. Il serbo comincia ad apparire agli occhi della popolazione come una figura quasi leggendaria: tanto spietato, quanto apparentemente inafferrabile, capace addirittura di prendersi gioco di polizia e carabinieri con beffardi messaggi sui social network. Insomma, un criminale perfetto. Un po’ troppo perfetto, comincia a pensare Soneri.
L’ultima indagine del commissario Soneri

Il nuovo romanzo di Valerio Varesi, “La paura nell’anima“ è ispirato alla storia di Igor, il serbo che ha seminato il panico in tutta l’Emilia Romagna: ci troviamo a Montepiano e il commissario Soneri vuole godersi una meritata vacanza con la sua fedele compagna di vita Angela; purtroppo per loro non sarà così perché ad attenderli c’è un episodio inaspettato che sveglia gli abitanti del luogo nel cuore della notte, un uomo è stato ferito ad una gamba da un colpo di pistola ed essendo in totale stato di shock, non ricorda praticamente nulla.

Il commissario Soneri cerca invano di sottrarsi ma non può nulla davanti ad un paese pieno di forze dell’ordine che sono alla ricerca di un pericoloso criminale serbo di nome Vladimir, che l’Italia intera cerca.

Si prospetta così una vera caccia ad un uomo invisibile che sembra smaterializzarsi tra i boschi, pertanto gli abitanti di Montepiano si barricano in casa e non escono, soprattutto la sera, in totale stato di allerta.

Varesi focalizza l’attenzione proprio sul tema della paura che è la chiave del romanzo e che risulta così l’elemento disgregante di un piccolo paese che vive nel terrore; ed è proprio quello della società dei nostri giorni dove regna la diffidenza e il pessimismo, quel malessere che appartiene ad ognuno di noi e che sprigiona quell’ansia difficile da contenere.

L’autore come sempre in ogni romanzo sa cogliere quegli aspetti fondamentali che sono il sale della storia, il personaggio di Soneri da protagonista diventa spettatore di una realtà difficile da gestire, che lascia tanta incredulità e sgomento,  ma non si tira mai indietro e vuole sempre approfondire le cose anche nelle zone in cui non è di sua competenza indagare, ma quando si è di fronte ad un caso così eclatante come quello di un pericoloso ricercato che scuote un intero paese, non si può essere passivi o indifferenti.

Ma dove si nasconde Vladimir?

La risposta è semplice, in ognuno di noi, nella nostra anima che ha paura proprio come cita il titolo del romanzo, riesce così a destabilizzarci e a renderci  prede perfette di un male oscuro sempre in agguato.

Un giallo psicologico ed introspettivo da una delle penne più raffinate del noir italiano, un affresco della società italiana magistralmente raccontato, un romanzo che non si dimentica facilmente.

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