Trama
Una mattina d’autunno, in libreria arriva la mail di Alberto, un anziano cliente, con dentro l’identikit di una donna: “Non so niente di lei, se non che porta una borsa molto grande, verde acqua, in cui rifugia gli occhi e le mani quando qualcuno la guarda. Cerca qualcosa e non lo trova mai, secondo me fa solo finta, per non incrociare lo sguardo degli altri…”. Alberto sa che Cristina, la sua libraia, saprà trovare il libro giusto per questa donna schiva. E sa che quel libro, come una mano tesa, aprirà la porta a un incontro. Le librerie sono posti così: che a tintinnare sia la porta d’ingresso o la notifica di un messaggio dei lettori, da lì passano i fili di molte vite che intessono con i libri la tela invisibile di nuove storie. Tutto questo però non sarebbe possibile senza il quotidiano impegno di fare la spola con i grossisti, alzare la serranda, aprire scatole, spolverare copertine, gestire fatture e resi… Ci sarebbe da scoraggiarsi, ma la protagonista di queste pagine non aspira a essere una libraia qualunque, lei desidera farsi “libraia tascabile”: sa bene di non poter tenere nel suo piccolo negozio tutti i libri che vorrebbe, di non conoscere tutta la letteratura del mondo, ma vorrebbe poter scivolare nelle tasche dei suoi lettori come una di quelle edizioni economiche che, da ragazzi, ci hanno fatto innamorare per la prima volta. Perché un buon libraio è una creatura straordinaria, che sa far tornare i conti e organizzare eventi, che si sente parte di una grande rete fatta di persone e per questo non teme le nuove possibilità offerte dal web, che – soprattutto – legge instancabilmente i libri e gli animi di coloro che li cercano. In queste pagine la libraia tascabile ci racconta i suoi incontri, ci svela che cosa accade quando la serranda si abbassa, ci contagia con la sua incrollabile fiducia nel potere trasformativo delle parole.
Recensione a cura di Manuela Baldi
Dieci capitoli, inframmezzati da una sorta di diario che ha come titolo “Vita da libraia”, un epilogo, un prontuario dei 20 classici che si incontrano nel libro e per concludere il prontuario dei consigli. Ma prima di tutto troverete un intreccio di storie e vite che passano da una libreria. Cristina Di Canio racconta le storie di alcune persone, non solamente clienti infilando qui e lì i capitoli di “Vita da libraia”, com’è giusto che sia, racconta anche delle difficoltà connesse alla gestione di una libreria indipendente, aperta per seguire il sogno di una vita. Nei dieci capitoli ci sono tante emozioni, c’è il giusto divertimento e non mancano spunti di riflessione. Come racconta Cristina dalle pagine del libro: ” Il libraio indipendente, con la sua smodata passione per i mondi racchiusi nei libri e il suo altrettanto smodato bisogno di venderli, mi sembra una figura emblematica di questo intreccio tra sogno e materia che poi non è altro che la vita.” Incontrare una libraia come Cristina, amante dei libri e del proprio lavoro è una vera fortuna perché per la/il cliente non si tratta solo di un acquisto, è la certezza di essere capita/o e consigliata/o se serve. È la bellezza di condividere una passione.
“La scatola lilla”, così si chiama la libreria di Cristina DI Canio è chiusa, dal prossimo anno riaprirà da un’altra parte, questo è quanto ha annunciato lei stessa su Instagram, non svelando ancora i dettagli e creando una certa aspettativa tra chi la segue. È sempre attivo però lo shop online, quindi il legame con lettrici e lettori non si è spezzato. Cristina di Canio si è fatta “libraia tascabile” e utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione offerti dal web, racconta le sue storie e ci fa partecipi della transizione che sta vivendo. In questo periodo si può incontrare Cristina nelle presentazioni in giro per l’Italia e anche all’estero, ascoltarla nei suoi podcast, che hanno lo stesso titolo del libro, su Spotify, realizzati per Chora Media. Cristina ha due spazi in uno parla di classici e nell’altro di titoli contemporanei.
Consigliato a chi ha voglia di belle storie legate ai libri, a chi ama le librerie dove ci si ferma a parlare con la libraria o il libraio che acquisto dopo acquisto capisce chi sei e cosa ti piace e capisce anche se esci a mani vuote (cosa impensabile per tutte e tutti noi).
“La scatola lilla”, così si chiama la libreria di Cristina DI Canio è chiusa, dal prossimo anno riaprirà da un’altra parte, questo è quanto ha annunciato lei stessa su Instagram, non svelando ancora i dettagli e creando una certa aspettativa tra chi la segue. È sempre attivo però lo shop online, quindi il legame con lettrici e lettori non si è spezzato. Cristina di Canio si è fatta “libraia tascabile” e utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione offerti dal web, racconta le sue storie e ci fa partecipi della transizione che sta vivendo. In questo periodo si può incontrare Cristina nelle presentazioni in giro per l’Italia e anche all’estero, ascoltarla nei suoi podcast, che hanno lo stesso titolo del libro, su Spotify, realizzati per Chora Media. Cristina ha due spazi in uno parla di classici e nell’altro di titoli contemporanei.
Consigliato a chi ha voglia di belle storie legate ai libri, a chi ama le librerie dove ci si ferma a parlare con la libraria o il libraio che acquisto dopo acquisto capisce chi sei e cosa ti piace e capisce anche se esci a mani vuote (cosa impensabile per tutte e tutti noi).
Dettagli
- Genere: Narrativa
- Copertina flessibile: 192 pagine
- Editore: Giunti Editore (1 giugno 2022)
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8809941829
- ISBN-13: 978-8809941823