Trama
Quanto può durare un ricordo? Tina se lo chiede ogni sabato, davanti ai vestiti usati che lei vende per beneficenza. E se lo chiede quando, in una vecchia giacca, trova una lettera che risale agli anni ’40. E che non è mai stata spedita. Chi saranno mai Chrissie, la destinataria, e Billy, l’uomo che nella lettera implora il suo perdono? Qual è la storia che li unisce? E che ne è stato di loro? Inseguire quel ricordo ingiallito diventa ben presto per Tina una ragione di vita, l’unico modo per sfuggire a un marito violento e a un’esistenza annegata in un oceano di rimpianti. Con una passione e un coraggio che non sapeva neppure di avere, Tina inizia quindi a scavare nel passato, intrecciando ricordi arrossati dal sangue della guerra e confusi dalle nebbie del tempo. Inizia a lottare per cambiare. Per vivere, finalmente. Perché sa che aggrapparsi a quel ricordo significa tenere accesa la speranza, sfidare il destino, scommettere sulla propria felicità. Che non è mai troppo tardi per perdonare. Soprattutto se stessi.
Recensione de a cura di Stefania Ghelfi Tani
Un acquisto dettato dall’istinto, ammetto che il titolo e la copertina hanno influenzato la scelta di questo libro.
Fortunatamente anche il contenuto mi ha rapita e commossa: elegante, doloroso, ricco di sentimenti.
Kathryn Hughes mi ha conquistata facendomi vivere due storie differenti ma accumunate da un dolore immeritato e ingiusto. Collante e motore propulsore di mutamenti è una lettera ritrovata e mai spedita.
Salti temporali intrecciano due trame in modo semplice e accattivante. Un viaggio tra la seconda guerra mondiale e gli anni ’70,
La Hughes ha affrontato con delicatezza una tematica scottante e difficile quale la violenza sulle donne- quanto mai attuale – invitando i lettori a riflettere e portandoli a vivere sulla propria pelle ingiustizie e maltrattamenti che superano il limite del lecito: mariti violenti e padri padroni.
È una violenza gratuita che rende vittime innocenti due donne innamorate, entrambe di nome Christina
Il rifiuto, il ripudio, la solitudine, il confino, la crudeltà, la violenza, la passione, il coraggio, il possesso, il rapporto genitori figli ma soprattutto l’amore sono alcuni dei temi che affiorano pagina dopo pagina.
“La lettera” è il romanzo d’esordio di questa scrittrice che si dimostra abilissima nel tradurre la forza dei sentimenti in parole.
I personaggi sono ben caratterizzati mentre la descrizione dei luoghi e l’ambientazione non sono approfonditi ma l’intreccio narrativo compensa questa mancanza.
L’immaginario convento descritto nelle pagine del romanzo è lo specchio degli istituti femminili gestiti da suore, che in Gran Bretagna, nel XIX secolo, accoglievano ragazze ritenute immorali dalla società a dalla Chiesa Cattolica.
Il finale risulta prevedibile ma le emozioni suscitate da questo romanzo portano ad una sincera commozione ed empatia con le protagoniste. I drammi, la speranza, i sentimenti, il destino fanno divorare ogni riga estraniandosi ed entrando pienamente nella storia. In alcuni momenti ho trattenuto a stento una lacrima.
Quando il fato e l’azione casuale di qualcuno può rendere possibile l’impensabile.
Dettagli
- Editore: Nord (5 maggio 2016)
- Collana: Narrativa Nord
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8842927139
- ISBN-13: 978-8842927136