La lama dell’assassino
Palermo. Elena ha compiuto quindici anni da pochi giorni la sera in cui scompare. Doveva rientrare dalla scuola di danza a casa, in una zona di campagna alla periferia di Palermo, facendo la stessa strada di sempre. Ma sembra svanita nel nulla, e non si riesce a trovare nessuno che abbia informazioni utili per le ricerche. Durante le indagini viene arrestato il boss Rinaldo Quartararo, sospettato di avere rapito la ragazza a scopo di ritorsione mafiosa. Ad assumerne la difesa è l’avvocato Roberto Corsaro, che subito comincia ad approfondire la storia di Elena e della sua famiglia, sulla quale da giorni sta scavando anche il fratello Fabrizio, cronista di nera. Incrociando le loro strade in questa ricerca, i fratelli Corsaro porteranno alla luce dettagli inquietanti che li spingeranno a mettere in relazione il caso di Elena con un’altra scomparsa, avvenuta un quarto di secolo prima…
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Ritornano i fratelli Corsaro pronti ad indagare su un nuovo caso: si tratta della misteriosa sparizione di una quindicenne palermitana. Inizialmente si pensa che la scomparsa sia legata a questioni inerenti alla mafia, ma con lo scorrere delle pagine la storia assume risvolti inaspettati. Sono tante le domande che il lettore si porrà dinnanzi a tale sparizione. Gli abili fratelli troveranno pane per i loro denti perché questo caso in apparenza semplice ma in realtà diventerà complesso. Indagheranno sulla famiglia della ragazza e sui loro più oscuri segreti. Infatti emergeranno dei dettagli non del tutto normali, ma palesemente inquietanti.

Anche questa è una storia ben articolata dal punto di vista narrativo e sintattico. I personaggi sono molto veritieri e per nulla scontati e molto ben caratterizzati da Toscano. Non manca l’umorismo che come sempre è presente anche nei precedenti libri. Tornando alla storia se devo essere sincera stavolta ho potuto constatare qualche sbavatura, che non mi ha permesso di provare le stesse emozioni riscontrate nei romanzi precedenti, in quanto la trama sembra perdere di nerbo e sostanza. Un ottimo inizio che rende intrigante e fa presupporre un buon intreccio narrativo che sembra disperdersi. L’ unica nota promettente è l’alternarsi delle voci dei due fratelli che come sempre possiedono un fiuto infallibile per i crimini e nulla naturalmente sfugge ai loro occhi e alla loro mente fa sì che i personaggi almeno in questo romanzo siano l’unica certezza.

Una leggera battuta d’arresto? Forse! Almeno a mio avviso, ma vanno riconosciute a Salvo Toscano, le abili doti narrative di romanziere che sicuramente mi farà apprezzare il prossimo episodio dei fratelli Corsaro.

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