La figlia adottiva
Quando Imogen Reid ha deciso di diventare una psicologa dell’infanzia, voleva aiutare i bambini in difficoltà. Ecco perché quando le viene assegnata in cura Ellie Atkinson, una ragazzina di undici anni, si rifiuta di ascoltare chi le dice che è pericolosa. Ellie è l’unica sopravvissuta a un terribile incendio che ha sterminato la sua famiglia. E Imogen sa bene che in questi casi i problemi del paziente sono la rabbia e la tristezza inespresse di chi non è ancora riuscito a elaborare il lutto. Ma i genitori adottivi di Ellie hanno un’altra storia da raccontare. Così come i suoi insegnanti. Quando si arrabbia, cose brutte cominciano ad accadere. Cose in grado di generare strane leggende su quella strana ragazzina silenziosa. E stare così vicina a Ellie, per Imogen potrebbe diventare presto molto pericoloso…
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Sarah e Mark, genitori di Mary, hanno preso in affido Billy ed Ellie, due bambini con degli spiacevoli trascorsi alle spalle. Mary ed Ellie, pian piano, instaurano un solido legame, come se fossero sorelle a tutti gli effetti. Tutto ciò favorisce l’integrazione di Ellie, che a fatica si sta abituando alla sua nuova quotidianità, dopo la perdita dei genitori e del fratellino in un incendio.

Poi c’è Imogen, psicologa infantile, che incontra Ellie in modo bizzarro e si troverà ad aiutarla. è rilevante “toccare con mano” la complessità del  lavoro di Imogen e l’amore con cui ogni giorno dà il meglio di sè.

Durante la lettura, sarà possibile soffermarsi sulla differenza tra affido ed adozione e tutto ciò che una simile scelta comporta per i genitori (affidatari o adottivi) e per i bambini che, a prescindere, subiscono un trauma dato dalla perdita, dall’ abbandono o dall’allontanamento dai genitori biologici.

A tempo debito “verranno a galla” i desideri, le aspettative e gli obiettivi di Sarah e Mark, nel loro ruolo di genitori affidatari. Lascio a voi la possibilità di scoprire se si tratterà di una “sorpresa” piacevole o meno….

Un aspetto da non sottovalutare è la reazione che possono avere i figli naturali di una coppia che decide di prendere in affido dei bambini meno fortunati dei propri figli e sarà interessante scoprire cosa pensa Mary, delle scelte dei genitori e di Ellie.

Un tema saliente, nel libro, è il rapporto di Ellie con i pari, in particolare a scuola. Il fatto di dover fare i conti con delle situazioni difficili da accettare, è di per sè doloroso per dei bambini in affido ed un ambiente scolastico supportivo può davvero fare la differenza. Ellie, ha “fortuna” in questo?

Dopo Era una famiglia tranquilla e  La paziente perfetta l’autrice torna a stupirci con questa vicenda dalla trama ben articolata e dai personaggi “delineati” in modo coerente ed originale con i fatti.Il punto di forza è, quindi, l’intreccio narrativo che è così incalzante  anche grazie ad uno stile lineare e scorrevole. Fino all’ultima pagina la suspense e la curiosità non daranno tregua e vi suggerisco di “tenervi forte”, per il finale…..

 

 

 

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