La dottrina del male
Ivan Cataldo è uno spin doctor, un guru della comunicazione politica seducente e carismatico, con un matrimonio appagante e un’invidiabile posizione socioeconomica. Le sue certezze professionali e affettive cominciano a sgretolarsi nel momento in cui alla MindFactory, l’agenzia della quale è amministratore delegato, si presenta il portavoce di una misteriosa organizzazione che si dichiara in grado di vincere le elezioni in tutti gli Stati nevralgici, Italia compresa, per creare un nuovo ordine mondiale. Chiamato a seguirne la campagna mediatica, Cataldo è dapprima riluttante ma poi, affascinato dal loro manifesto di partito, decide di accettare l’incarico. Sarà il più grande errore della sua vita. Noir distopico e intimista, “La dottrina del male” riflette sugli inquietanti scenari di dominio all’orizzonte e ne indaga le ripercussioni psicologiche, domandandosi a quale prezzo siamo disposti a vendere la nostra integrità.
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Recensione a cura di Adriana Rezzonico

Torna lo Chef stellato del noir, Alessandro Berselli che ci invita nella sua cucina letteraria e mostra gli ingredienti di questa nuova raffinata ricetta esclusiva. La pregiata pietanza è composta da circa 150 pagine tutte curate in maniera maniacale. All’interno di questo menu, sceglie alcuni ingredienti pregiati e – così come in una cucina pluridecorata – anche in questa trama l’autore si avvale di materie prime scelte. La ricetta prevede Ivan Cataldo come vero protagonista assoluto.

“…E’ questo il mio vangelo personale, nel lavoro come nella vita. Recita il mio profilo Linkedin. Ivan Cataldo, spin doctor presso la MindFactory” (scrive l’autore nelle prime pagine): “amo il bio-food, la perfetta forma fisica e i Wolf Alice. Costruisco piani marketing e strutturo la campagna di comunicazione rivolta a un target preselezionato. I candidati – selezionati in precedenza – devono essere facilmente plasmabili e atti a prostrarsi a chiunque”.

Il testo valorizza il mondo politico e accende i riflettori su questo aspetto balzato alle cronache e di forte impatto. Gli elettori, poco fedeli a una vera ideologia e ancor meno propensi verso una precisa e mirata informazione, diventeranno indispensabili e fondamentali pedine.

…”Non hai anche tu l’impressione che stiamo precipitando?…” recita la quarta di copertina.

A un certo punto lo chef aumenta la temperatura e la vicenda bolle alacremente come il delizioso manzo di Kobe, pregiata leccornia nipponica. Al “cuoco” servono ulteriori aiuti per prodigarsi ed eccellere nella nobile arte, così si avvale di figure femminili che aggiungono spessore alla narrazione. La madre del protagonista, schiava dell’alcool, la moglie e la figlia adolescente.

Ho letto con terrore della sua discesa senza ritegno negli abissi. Ivan annienta qualsiasi valore morale verso la famiglia. Non arresta la sua corsa e non si sottrae a nessuna nefandezza. Fino a che punto si spingerà e in quali occasioni dovremmo rivalutare le priorità e le nostre certezze? Quanto potere possiedono gli affabulatori e chi detterà le regole di questo gioco al massacro? Quali organi godranno di privilegi assoluti?

Le affinità riconducibili al nostro particolare momento storico sono molte e lo Chef riesce a carpire la totale attenzione del lettore.

Alessandro Berselli ci ricompensa dell’attesa e ci consegna questo nuovo piatto elaborato, curato con maestria e dal sapore decisamente noir.

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