Recensione a cura di Dario Brunetti
La donna del sabato sera è il nuovo romanzo dell’autore imperiese Danilo Balestra uscito per la Golem edizioni.
Protagonista è la giornalista Sara Magistri, trasferita da poco a Borgo Foce, lavora per una nuova testata giornalistica; si è sempre occupata di cronaca nera, motivo che la spinge ancora di più ad interessarsi ad un duplice omicidio avvenuto in una lontana estate del 1996.
Spinta a indagare dal suo amico barista e fotografo Giorgio, che la coinvolgerà in un cold case, cosi si recano al Colle di Nava e precisamente nella locanda Miramonti dove si è consumato l’assassinio dell’affascinante Patrizia e di Renato.
Per ricostruire la scena del crimine, Sara dovrà avvalersi delle testimonianze dell’epoca, ma soprattutto di coloro i quali hanno condotto le indagini come il maresciallo Santi.
Ormai in pensione, il maresciallo dei carabinieri sarà puntuale nel ricostruire i fatti accaduti senza tralasciare alcun minimo dettaglio, inoltre Sara verrà a conoscenza di una rapina alle poste di Torino avvenuta nel Giugno del 1996, al quale è stato sottratto un ingente bottino di due miliardi delle vecchie lire.
La vicenda può avere un collegamento col duplice delitto di Colle di Nava? Occorre che il caso venga riaperto interessando il commissario della zona e il suo capo di redazione Busnelli.
Sarà fondamentale non solo rievocare i fatti del passato, ma trovare il movente dell’assassino proprio ricostruendo gli ultimi istanti di vita delle due vittime, soffermandosi anche sulle modalità e quindi sulla meccanica dell’omicidio.
La donna del sabato sera è un giallo di ottima fattura che si avvale di una prosa elegante e di una grande tecnica narrativa, l’autore con maestria, riesce in maniera chirurgica a tratteggiare al meglio tutti i personaggi della storia.
Negli occhi di Sara si delinea la figura di Patrizia, donna di una bellezza avvolgente e al tempo stesso sfuggente, enigmatica ma sarà inevitabile chiedersi cosa ci faceva quella fatidica notte in compagnia di Renato?
L’intraprendenza di Sara porterà a risolvere un caso quasi impossibile, ma si sa che nei migliori gialli anche il delitto che in apparenza può sembrare perfetto in realtà non lo può mai essere, infatti non esiste come ci insegna uno dei maestri del genere John Dickson Carr in un suo prezioso volume dal titolo Gideon Fall il deltto perfetto non esiste.
La vita pulsante delle vittime si incrocia inevitabilmente con quella che sarà la loro fine, quanta insoddisfazione ci può essere in una donna che deve appagare la sua infelicità con delle avventure occasionali, ecco perché il lettore ci si affeziona a questa storia e ai suoi protagonisti sia nel bene che nel male, merito doverosamente attribuito all’autore che è riuscito a costruire un giallo con un finale nello stile della regina Agatha Christie, dove tutti i personaggi sono chiamati ad essere spettatori di una verità aspettata cosi da tanto tempo.
Sara desiderava godersi il mare in compagnia di Giorgio, accarezzarne le onde e invece ha dovuto necessariamente svoltare per la strada che la porterà a una locanda dove quasi vent’anni prima ha avuto luogo un atroce delitto, alla fine della storia sarà stremata ma la giustizia avrà fatto il suo corso, e il nodo che si stringerà attorno al colpevole sarà talmente stretto da sentire il sapore della tremenda sconfitta.
Sarà così che il sipario si chiuderà definitivamente sui destini dei protagonisti della storia.
Difficilmente mi sbilancio in affermazioni, ma ritengo che La donna del sabato sera sia uno dei migliori gialli italiani scritti negli ultimi anni.
Chapeau all’autore e alla Golem edizioni che ha creduto in un testo di altissima qualità e di rara bellezza.