La donna che morì due volte
Un pomeriggio di luglio il piccolo Edvin, dieci anni, suona alla porta del commissario Bäckström, suo vicino di casa, nonché suo idolo. Durante un’escursione in solitaria, invece dei funghi che stava cercando, sull’isola disabitata dove è stato depositato dal suo capo scout ha trovato un teschio umano con un foro di pallottola ben visibile sulla tempia. Per l’investigatore più furbo e cialtrone dell’intero corpo di polizia svedese si tratta di un importante ritrovamento dai chiari risvolti polizieschi: non resta che mettere in moto la sua fidata squadra per far luce su quello che ha tutta l’aria di essere un caso di omicidio. I primi riscontri riservano però una sorpresa: la vittima in questione risulta morta in Thailandia dodici anni prima, nello tsunami del dicembre 2004, il funerale celebrato, le ceneri disperse. A questo punto, la domanda diventa di ordine quasi filosofico: si può morire due volte? Dopo un’indagine in cui ricostruire la storia raccontata dalle tracce si rivela particolarmente complicato, Evert Bäckström dimostrerà di avere ancora il solito fiuto. E per una volta, in modo del tutto inaspettato, anche un cuore.
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Edvin, di buon’ora ha suonato alla porta del suo vicino di casa, l’unico che può aiutarlo, per parlargli di un episodio strano accaduto mentre era in un bosco con gli scout; così Bäckström e la sua squadra hanno un nuovo caso di cui occuparsi. Un teschio umano e nessun indizio, a parte una pallottola conficcata nel cranio.

Bäckström, Annika, Peter e Nadja si contraddistinguono per la loro capacità di lavoro d’equipe, a fronte di un nuovo caso: così iniziano la loro indagine; le difficoltà saranno molteplici a causa di alcuni “conti” che non tornano ma la pazienza che caratterizza la squadra di Bäckström li porterà a risolvere il caso.

L’autore oltre a soffermarsi sulle evoluzioni dell’indagine ci descrive con meticolosità gli ispettori che si occupano dell’indagine, con dei riferimenti anche alla loro vita privata; ciò rende suggestiva la vicenda in quanto alcuni particolari narrati si rivelano bizzarri, meravigliando il lettore.

I personaggi descritti non sono mai del tutto positivi o viceversa; questa scelta, che si può evincere da alcuni dettagli rivelati nel corso della storia, li rende maggiormente credibili ed “umani”: possono cedere in momenti di debolezza e commettere degli errori o rifugiarsi in qualche vizio?

La vicenda è ambientata in Svezia e sono ricorrenti i riferimenti a usi e costumi degli abitanti del posto; inoltre è presente qualche riferimento alla Thailandia in seguito al corso degli eventi di come si andrà a sviluppare l’indagine.

Scorrevole, intrigante e scioccante: un thriller che regalerà piacevoli ore di lettura all’insegna della suspense e del mistero; il finale, in particolare, è degno di nota in quanto ribalta alcune situazioni che da poco sembravano finalmente chiare…

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