Recensione a cura di Simonetta Spurio
A metà strada tra il romanzo di genere e la cronaca storica, La contessa nera narra gli avvenimenti di un periodo ben definito e vivido: primi anni ’20 in Lomellina. Ricco di riferimenti storici, di nomi, date e situazioni (fin troppo, a mio avviso) è scenario ideale all’indagine per l’omicidio del Maresciallo dei Carabinieri della locale stazione. Umberto De Agostino dipinge la situazione politica e la tensione sociale del momento con indiscussa cognizione storica, tanto che vicenda delittuosa e correlata indagine appaiono “marginali” rispetto allo sviluppo del racconto. Più un romanzo storico che un thriller vero e proprio. Tensione emotiva e coinvolgimento del lettore, infatti, sono frenati dallo stile documentaristico da cronaca storica più che da noir. Piacevole l’apertura all’idioma locale che riporta con l’immaginazione alle atmosfere del primo dopoguerra. In sintesi, un buon lavoro che, in verità, non è riuscito ad appassionarmi come speravo.