La confraternita della rosa nera
Chi ha ucciso la giovane bibliotecaria Anne Rose Werfel, trovata senza vita nel mezzo di un roseto d’alta quota, in un idilliaco borgo delle Dolomiti? Cosa si cela dietro la misteriosa confraternita che organizza giochi di ruolo all’ultimo sangue? A occuparsi del caso viene chiamato l’ispettore capo Lukas Moroder, raro esempio di montanaro che soffre di vertigini e che alterna ciniche battute in ladino alla musica dance del suo omonimo compaesano. Con lui indagano la meticolosa e avvenente poliziotta scelta Helga Schneider, l’impagabile napoletano Ciro Esposito e il più concreto di tutti, il romano Massimo Proietti. Moroder – forte delle sue intuizioni, anche quando tutto lascia presagire il contrario, e costretto ad agire nell’ombra per sventare i traffici di potenti corrotti – trascinerà i suoi collaboratori in rapide (e ripide) incursioni tra le montagne della Val Gardena e a Innsbruck, e li costringerà a intraprendere missioni in incognito in Baviera, tra i misteri di Vienna e sulle vette della Foresta Nera. L’ispettore capo è pronto a tutto, pur di svelare le trame di un complotto populista vasto e ramificato, che punta al dominio del mondo intero.
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Ritorna Riccardo De Palo (dopo l’esordio con un romanzo sulla vita di Diego Velázquez, il pittore prediletto dal re Filippo IV di Spagna) e si presenta ai lettori con una nuova storia gialla che vede protagonista l’ispettore Lukas Moroder coadiuvato da una squadra di brillanti agenti: l’affascinante Helga Schneider, perdutamente innamorata di lui e due meridionali d’eccezione, l’inossidabile Massimo Proietti (romano) e il napoletano Ciro Esposito, chiamati a indagare sulla misteriosa e alquanto strana morte della bibliotecaria Anne Rose Werfel.

La caduta della Werfel in un roseto di alta quota porta a sospettare un suicidio. Evidenti segni e lividi sulle braccia della donna fanno, però, presagire il contrario. L’ispettore, attento osservatore, desume dalla posizione della vittima e dal modo in cui è precipitata, che la dinamica della situazione non è quella che sembra.

La confraternita della rosa nera è un giallo del tutto godibile che si offre al lettore nella sua genuinità e freschezza, lo si gusta come un piatto saporito perché i protagonisti sono amanti della buona tavola e nel corso delle indagini possono apprezzare le specialità sud tirolesi e anche il buon vino che le accompagna.

L’ambientazione è particolarmente suggestiva ed è uno dei punti forti del romanzo, le Dolomiti, scenario da brivido, vedranno il protagonista impegnato nelle sue escursioni da grande scalatore fin quando non accuserà le sue immancabili vertigini; ma sarà in città come Vienna e Innsbruck, compresa parte della Germania, che il nostro Moroder troverà pane per i suoi denti: poliziotti corrotti pronti a mettergli il bastone tra le ruote.

L’orologio fermo della vittima rappresenta il suo legame col tempo e richiama particolari che non sfuggono agli amanti del giallo di vecchia scuola.

Romanzo denso (fin troppo) di citazioni musicali “dance” in omaggio a Giorgio Moroder, grande disc jockey e fenomeno della musica elettronica. Molti sono i riferimenti a pellicole cinematografiche ad esempio “Bianca” di Nanni Moretti o a colonne sonore come quella del celebre film “Fuga di Mezzanotte” e non mancano neppure rimandi a personaggi storici: dal genio di Leonardo Da Vinci al filosofo Heidegger o, ancora, a concetti riguardanti l’esistenzialismo.

Direi davvero convincente il nuovo lavoro di Riccardo De Palo: cosa si può nascondere dietro a una rosa nera? Bisogna leggere questo giallo, ricco di spunti e impreziosito da citazioni che danno un tocco fantastico alla storia, per scoprirlo!

 

 

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