Recensione a cura di Manuela Fontenova
Il nuovo romanzo di Gianluca Arrighi arriva in un momento di grande fervore tra le novità editoriali: da settimane i lettori sono in giubilo, solleticati da uscite sempre più accattivanti. Come scegliere senza essere travolti dall’indecisione? L’autore, la trama, la copertina, a volte anche la simpatia che lo stesso suscita o meno. Gianluca Arrighi con La casa sul fiume soddisfa ogni requisito e se vorrete seguire il mio consiglio di lettura sono certa che non rimarrete delusi
Un uomo e una donna che più diversi non si potrebbero immaginare; Biagio è un avvocato di successo, ha quarantacinque anni, una bella famiglia e un bagaglio di ricordi che tormenta i suoi sogni squarciando senza pietà il velo di agiatezza e benessere che ricopre la sua esistenza. Agata invece macina chilometri alla ricerca di qualcuno che i suoi di sogni li ha frantumati con un gesto inspiegabile e senza rimedio. Incontrarsi sarà l’inizio di una discesa negli inferi, una prova di sopravvivenza per entrambi, un disperato tentativo di riscatto.
La scelta di due personaggi così particolarizzati rende la narrazione estremamente avvincente; da una parte c’è Biagio che benché vittima dei sui fantasmi, conduce una vita tutto sommato appagante e dall’altra c’è Agata che sembra non riuscire a trovare ristoro in nessun luogo. Sono travagliati, complessi e sfaccettati, quasi impossibili da inquadrare e sicuramente sconosciuti a chi li conosce. Perché sconosciuti? Perché l’abisso li travolge dall’interno lasciando trapelare poco o nulla a chi li sfiora nella quotidianità.
Poi c’è la casa sul fiume, dove Biagio è cresciuto e dove Agata si rifugia: è un luogo funesto, lasciato all’incuria del tempo che l’ha resa ancora più inquietante
“Osceno. Fu questa la prima parola che gli venne in mente. Una casa su due piani, un tempo graziosa, si era trasformata in una sorta di rudere. Anzi pareva una dimora infestata uscita fuori da un racconto di Edgar Alla Poe”.
La casa d’infanzia di Biagio, il posto in cui tutto ebbe inizio e che lo trasformò nell’uomo che teme i temporali e che vive nel terrore da trentacinque anni. L’uomo dalla facciata impeccabile, il professionista, il padre di famiglia dilaniato da un dolore senza tempo
“Era come se dentro Biagio Martini ci fossero due persone, ciascuna delle quali voleva essere l’altra”.
E agata? Ah lei è una storia a parte. Giovane, dinamica, sempre pronta a dare una mano. Non si ferma mai Agata, a bordo della Giulia si sposta per la penisola rincorrendo la speranza di trovare il colpevole, di vendicare la vita che le hanno strappato dalle mani
“Sentiva di essere vicina all’obiettivo, questa volta. A ogni istante le pareva di avvicinarsi sempre di più. Doveva rimanere concentrata, continuare l’inseguimento e non perdere la speranza. Quello che lei faceva non era altro che tornare a casa, chilometro dopo chilometro, un giorno alla volta, dopo aver percorso un’infinità di strade”
Ecco forse è proprio lei il personaggio che mi ha colpita di più: si passa dalla simpatia al fastidio in pochi attimi. Ci si preoccupa per la sua condotta per poi desiderare di non averla mai conosciuta. Ma sta qui la bravura dell’autore che confonde e disorienta il lettore, difficile capire dove sia il confine tra il bene e il male.
Ho imparato a conoscere la scrittura e lo stile di Gianluca Arrighi e non mi ha sorpreso imbattermi in un romanzo di alto livello come penso sia La casa sul fiume. Dettagliato, inquietante e ricco di tensione, personaggi costruiti alla perfezione e descrizioni suggestive. Una grande prova!
Dettagli
Genere: thriller
Copertina flessibile: 312 pagine
Editore: Mea (17 giugno 2022)
ISBN-13: 979-1280301260