La casa segreta in fondo al bosco
La cittadina di Dalen, in Svezia, è sconvolta da un’ondata di crimini senza precedenti. Nel giro di pochi mesi molte case vengono svaligiate, ma nessuna delle vittime immagina che il peggio debba ancora arrivare. Un vero e proprio bagno di sangue stronca infatti la vita di alcuni ragazzi. I giornali parlano di un regolamento di conti, di storie di droga, di reietti della società che sono andati incontro al proprio destino. Nessuno sa quale sia la terribile verità. Tutto ha inizio quandoDavid Flygare torna da Stoccolma, per passare l’estate nel suo paese natio. Riprende a frequentare gli amici di un tempo, che spesso si ritrovano in una macabra casa di legno, isolata nel bosco. Una casa che sembra avere un’influenza maligna. Gli amici di David – Lukas, Martin, Rickard, Julian e Justine – si lasciano catturare dalla strana atmosfera che aleggia in quel luogo, abbandonandosi a incesti, abusi di droga é persino omicidi. Anche David è presto trascinato nella follia del gruppo, finché un giorno un bambino, che stringe tra le mani un coniglio con un solo occhio, gli rivela di sapere tutto quello che accade nel bosco… Dopo “Lo strano caso di Stoccolma”, in un’atmosfera opprimente che ricorda l’incubo, Carlsson ci conduce alla scoperta dei segreti di un piccolo paese, dove regnano il vuoto, la morte e un’allucinata indifferenza di fronte alla violenza.
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Il nuovo libro di Carlsson rivela innanzi tutto una verità : queto giovane autore scrive veramente bene. Ciò fa si che anche a fronte di una storia non propriamente avvincente, l’autore riesca a incollare comunque il lettore alle pagine del libro. Quello che mi ha più colpito sono le descrizioni sia dei personaggi che delle ambientazioni. Carlsson riesce a dare “vita” anche ad oggetti inanimati. La casa in cui si svolgono i fatti racchiude dei misteri che potranno anche deludere (a me non è dispiaciuto affatto), ma sicuramente l’atmosfera tetra, la tensione sono sempre presenti e straordinariamente protagoniste.
Insomma, anche senza il compianto Vincent, il libro risulta ben strutturato e gradevole. Unico rimpianto, alcuni errori nella traduzione in italiano (su tutti un “lui” diventa, una riga dopo, una “lei” ).

Votazione : 4/5

 

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