La bestia
MADRID, 1834, UN’ORRENDA CATASTROFE. MA IL TERRORE HA UN ALTRO NOME. Madrid, 1834: una terribile epidemia di colera ha messo in ginocchio la città. Ma il terrore ha anche un altro nome, quello della Bestia: un essere spietato e inafferrabile che rapisce le bambine dei quartieri più poveri e ne smembra i corpi. Quando la piccola Clara scompare, sua sorella Lucía non vuole aspettare di ritrovarne il cadavere: dà inizio così alla sua lotta contro il male e contro il tempo. Ha quattordici anni e l’inestinguibile coraggio di chi sente di non poter fare altro. Anche perché nessuno sembra voler fermare davvero il mostro. Tranne Diego, un giornalista testardo e temerario, che trascinerà nell’indagine anche il suo amico Donoso, un poliziotto cinico ma leale con un occhio solo. Alla loro ricerca frenetica parteciperanno monaci guerriglieri, ambasciatori e prostitute, mentre una società segreta tesse i suoi intrighi fatali fra taverne e salotti, palazzi e lazzaretti. È l’alba di una capitale che nasce nel sangue, di una città che brulica di vita e di morte e lotta per lasciarsi il medioevo alle spalle. Premio Planeta spagnolo, un thriller storico implacabile e commovente, un’atmosfera che toglie il respiro come le spire del serpente in copertina. Leggendolo ci si troverà proprio lì, tra i vicoli di Madrid, in una storia di inferno e oscurità.
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Prima di parlarvi della Bestia, è doveroso specificare che questo libro non è scritto da una sola mano. Ignara di tutto, sono andata a cercare il nome di questa autrice, perché volevo sapere chi fosse, la sua età, vederle il viso insomma. E invece ho scoperto che Carmen Mola lo pseudonimo di tre scrittori e sceneggiatori spagnoli, Jorge Díaz Cortés, Agustín Martínez e Antonio Santos Mercero. I tre autori hanno rivelato la loro identità durante la cerimonia di assegnazione del Premio Planeta, il più importante premio letterario iberico. Mi è piaciuto molto scoprire questo dettaglio, non proprio insignificante, ma fondamentale per apprezzare ancora di più una storia che è incentrata su una protagonista femminile, e soprattutto mi è piaciuta la scelta dei tre autori, di nascondersi dietro un nome di donna.

Il romanzo è un thriller storico, non vi aspettate un thriller che ha una lieve traccia di storia, no, qui la storia fa da padrona. Come anche le ambientazioni. La ricostruzione storica e geografica della Madrid del 1834 piegata dal colera impregna le pagine, catapulta il lettore tra quei vicoli, gli fa sentire la puzza, il freddo, la fame, gli stenti, marcando sul divario di condizioni di vita tra i ricchi e i poveri.

La protagonista di questo romanzo è una ragazzina, Lucia, splendidamente tratteggiata con le sue fragilità da bambina, la sua testardaggine e il suo coraggio. Spinta dall’amore per la sorella Clara, Lucia farà di tutto per salvarla dalle grinfie della Bestia, una creatura oscura che miete vittime tra le bambine di Madrid, deturpando i loro corpicini senza pietà.

La narrazione in alcuni tratti è cruda e non risparmia dettagli macabri anche se le vittime sono delle povere bambine. Quindi se siete delicati di stomaco forse questo romanzo non fa per voi. Io ho apprezzato questa veridicità e fedeltà all’orrore, perché quando si tratta di morti così violente e crudeli, edulcorare sarebbe come ingannare chi legge.

La trama è densa di personaggi che compaiono sulla strada di Lucia, la contrastano o l’aiutano durante la sua ricerca. Bilancia la presenza di una protagonista così piccola e delicata, la presenza di Diego, un giornalista che crede nel giusto, nella verità della notizia, e vuole far luce a tutti i costi sulla cupa ombra che è calata sulla città.

Se devo trovare una pecca alla storia, è che ne succedono davvero di tutti i colori, e alla fine i personaggi appaiono davvero sfortunati ed eccessivamente vittime dei fatti.

Però, la sfida senza speranza di Lucia appassiona troppo, ci si affeziona così tanto a questa ragazzina che le pagine si divorano, perché la si vuole accompagnare e proteggere nella sua avventura.

Un bel romanzo, che si legge velocemente e che ci fa viaggiare in un’altra epoca.

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