Trama
Venezia, Natale 1576
La peste ha già messo in ginocchio la città quando, in una chiesa, avviene il primo di una serie di efferati omicidi e, come se non bastasse, sull’isola del Lazzaretto Nuovo viene scoperta una masticatrice di sudari, un mostro che torna dai morti cibandosi di sangue umano. Il negromante Nane Zenon rende il vampiro inoffensivo eppure sono in molti a credere che gli omicidi e la peste abbiano a che fare con i masticatori e così, per volere del Doge in persona, Nane affianca le indagini del Signore di notte al Criminàl Orso Pisani. Orso è però un magistrato pragmatico che non crede ai succhia sangue né alle superstizioni e risolverà il caso minando le certezze di Nane e mettendolo di fronte a una realtà ben più terrificante di qualsiasi mostro immaginario.Sullo sfondo di questo thriller fosco e angoscioso la città dei mercanti, degli ebrei e degli arabi che non disdegnano di fare affari insieme; la Serenissima delle spie e delle cortigiane, dei segreti e degli intrighi, la meravigliosa e struggente Venezia dei ricami di pietra e degli amori impossibili.
Il romanzo s’ispira al ritrovamento del cosiddetto vampiro di Venezia cioè lo scheletro di una donna con un mattone in bocca, risalente agli anni della grande peste di fine ‘500 e rinvenuto sull’isola del Lazzaretto Nuovo durante gli scavi archeologici del 2006.
Recensione a cura di Marika Campeti
Ho letto questo romanzo nel periodo di quarantena, e l’ho trovato molto interessante dal punto di vista storico, oltre che ben scritto. La scrittrice fa una puntuale descrizione della Venezia di fine 1500, descrivendo usi e costumi dal cibo alle illuminazione delle strade, passando per i facili costumi dei membri della nobiltà e del clero. E’ certa dunque la preparazione dell’autrice sui fatti storici e il suo studio e approfondimento sul tema. La trama si intreccia intorno alla superstizione popolare su queste figure dei masticatori di sudari, e man mano si rivela invece legata alla realtà, e il lettore scopre insieme ai protagonisti che indagano sugli efferati omicidi ricchi di simboli, e diventa anche lui partecipe delle indagini. Amo molto i libri che giocano su questo meccanismo, ovvero sull’esortare il lettore a creare piste e congetture per sbrogliare intrecci e inganni.
Impossibile non simpatizzare con i personaggi al centro delle indagini: Orso e Nane, diversi tra di loro, l’uno molto materiale e pragmatico, l’altro legato al mondo spirituale, che seppure diversi intrecciano un’amicizia basata sulla stima reciproca.
Molto ben costruito e descritto il personaggio di Adamàs, la sua ambiguità, il suo essere prigioniero di due ruoli e prediligere l’uno per il suo istinto e la sua femminilità, e allo stesso tempo l’altro per la libertà che gli consente in una società che dà poco spazio alle donne.
Un romanzo che tiene con il fiato sospeso il lettore fino alla fine, forse avrei preferito un finale più strutturato, dopo essersi affezionati ai personaggi, mi è apparso di finire il libro troppo velocemente, ma la scrittrice ci viene incontro in modo davvero simpatico e spiazzante, con una postfazione in cui spiega le motivazioni del finale e si presenta con ironia e sincerità. Una parte che ho apprezzato molto.
Consiglio questo romanzo a chi ama le ambientazioni storiche, perché ricco di dettagli e descrizioni minuziose di una delle città più belle della nostra Italia.
Dettagli
- Genere: Thriller
- Copertina flessibile: 222 pagine
- Editore: Oakmond Publishing (7 giugno 2017)
- Collana:
- Lingua: Italiano
- ISBN-10 : 3962078908
- ISBN-13: 978-3962078904