Prendete una storia bella e avvincente alla Follet, aggiungete un po’ di esoterismo alla Buticchi, un’anticchia di divulgazione alla Angela, una presa di autoironia alla Manzini, cuocete lentamente col calore del Vesuvio… ecco, ora potete immaginare “Il trentottesimo elefante”.Bella la trama, con continui salti temporali da passato e presente e rapidi spostamenti tra continenti. Avvincente il racconto che invoglia a proseguire la lettura per sapere come evolverà l’avventura. Simpatico a prima vista il protagonista Angelo Aquilanio, per bene, fallace, volitivo, di cuore.Un romanzo che vi ricorderà i libri di scuola, vi farà sorridere e anche riflettere.
Buona lettura!