Trama
Roma. Quando una suora scompare lasciando dietro di sé un enigmatico messaggio, un collaboratore di papa Francesco incarica due agenti dei servizi segreti di cercarla ovunque.
Patagonia. Una consulente politica, ex dipendente della Casa Rosada, viene assunta per migliorare l’immagine di un governatore ed evitargli così una possibile catastrofe elettorale. Nella sua squadra c’è Remil, un agente abituato a lavorare sotto copertura, già impegnato nella ricerca della suora scomparsa. Tormentato da un enigmatico scivolone professionale che getta la propria ombra sul suo presente e sul futuro, Remil torna a occuparsi di spionaggio politico, corruzione e narcotraffico, fino a imbattersi in un crimine di Stato e in un’organizzazione molto pericolosa, che allunga i tentacoli su qualcuno di molto vicino a lui…
Un thriller politico che mescola azione e storia d’amore; inizia in Vaticano e prosegue in Patagonia, mostrando il lato oscuro del potere. Un efficace mix di ingredienti che solo l’abilità di Jorge Fernández Díaz, uno degli autori più apprezzati del Sudamerica, poteva realizzare, con il rigore di un thriller investigativo e il ritmo indiavolato tipico del cinema.
Recensione a cura di Rino Casazza
Questo romanzo, insolitamente per una storia giallonera, ha uno stile denso e frastagliato.
Credo che l’intenzione dell’autore fosse quella di rappresentare le vicende del protagonista come una sorta di magma limaccioso che impasta la quotidianità del personaggio, le sue gesta di mestierante “sporco” di medio cabottaggio della malavita prezzolata, e la cornice in cui tutto si svolge, ovvero quello del crimine transnazionale che sotterraneamente aggrega in un unico cartello mafie, finanza, politica e potere religioso, e determina le sorti del mondo ricorrendo spregiudicatamente all’omicidio e alla corruzione.
La maggior parte della storia si svolge nella travagliata e insidiosa Argentina preda della manipolazione ideologica e del cinico tornaconto economico, ma i numerosi episodi di ambientazione europea ( significativi quelli romani) testimoniano che i torbidi maneggi in cui Remil, questo il nome del protagonista, si trova implicato senza ben sapere da chi esattamente sia manovrato e a che scopo ( ma dopotutto il suo è uno sporco lavoro che qualcuno deve pur fare), hanno agganci molto più vasti, in un andazzo che comprende tutto il globo.
Il filo degli intrighi in cui è coinvolto Remil, agente sotto copertura efficientemente spietato ma in inevitabile crisi identitaria, finisce per affogare dentro la melma del lento ma implacabile Lete che trascina gli eventi senza che, tra giochi e doppiogiochi, alleanze e tradimenti, si riesca veramente a capire, “cui protest”.
Malgrado Remil non possa non saperlo, che le cose stanno così, rimane in lui un’irriducibile, e verosimilmente impossibile, bisogno di etica e di coerenza.
Alla fine, con una svolta a sorpresa che accosta il romanzo al genere mistery, sembra quasi poter riuscire ad attingere ad un riscatto, ma già si sa che ne rimarremo ben lontani.
Smascherare un complotto, infatti, significa favorirne un altro.
Consigliamo la lettura del “Il trafficante” per il valore espressionistico dello stile, dispersivo per scelta, e per l’originalità del protagonista, un donchisciotte alla rovescia che, malgrado debba considerarsi a tutti gli effetti uno sgherro, si eleva dal brago che lo circonda.
Non a caso, nei momenti privati che l’autore continua a proporci puntigliosamente, per quanto in modo all’apparenza incongruo, Remil riesce pure a innamorarsi e a manifestare buoni sentimenti.
Dettagli
- Genere: Thriller
- Copertina flessibile:350 pagine
- Editore:Longanesi (30 maggio 2019)
- Collana:I maestri dell’avventura
- Lingua:Italiano
- ISBN-10:8830451150
- ISBN-13:978-8830451155