Maurizio Lorenzi è un poliziotto che si occupa di rimpatri. É al suo quinto libro. Questa volta partendo da due fatti di cronaca veri, ci racconta una storia fornendoci una possibile chiave di lettura dei fatti reali. Il libro, disponibile prima come ebook, è uscito a fine marzo in versione cartacea. Costruito in un presente/passato che ci racconta le indagini e la latitanza. I protagonisti di questa storia sono tanti, mi limito a citarvi gli antagonisti: i poliziotti Carena e Testoni, i fuggitivi Laurenziello e Tedesco (che sono i nomi scelti per la loro latitanza, dai due evasi veri).
Il libro inizia con l’ispettore Carena al bar, prima di entrare in servizio, che legge sul quotidiano locale di un arresto eccellente, il direttore del carcere cittadino, il comandante e sei guardie carcerarie arrestate per: “Trattamenti di favore nei confronti di alcuni detenuti e utilizzo di personale e beni dell’amministrazione per esigenze personali, come la ristrutturazione della propria casa privata.“. Appena arriva il suo collega, il sovrintendente Testoni, gli passa il giornale. Il capitolo seguente ci porta indietro nel tempo e da inizio al racconto vero e proprio. Antonio Laurenziello e Antonio Tedesco sono a Rabat, in Marocco, sono due fuggitivi, aspettano di poter rientrare in Italia, il primo è un mafioso siciliano, il secondo un rapinatore, chiamato il re delle evasioni, altoatesino. Non vi racconterò come due uomini così diversi, evadendo dal carcere di Bergamo, si ritroveranno a Rabat, vale la pena di leggere il libro per seguire i loro passi. L’operazione “Sepsi”, questo il nome dato all’ indagine sull’evasione, ci porterà dall’Italia alla Spagna, al Marocco per tornare in Italia. I due poliziotti coordinati dal giovane magistrato Romagnoli, riusciranno a ricostruire i fatti, troveranno un colpevole ma non saranno soddisfatti, troppi dubbi sull’evasione non verranno chiariti.
Maurizio Lorenzi ci racconta questa storia, facendoci conoscere i protagonisti, dando loro voce in una ricostruzione che pur essendo di fantasia è verosimile e permette di porsi più di qualche domanda. Lorenzi, verso la fine del racconto ci regala una frase che contiene l’essenza della storia: … “Il tempo degli sbirri è quello dilatato, dove il presente si svolge senza dimenticare, annunciatore di un futuro torbido, inquinato dal passato.”
Non è un giallo classico ma agli appassionati del genere “crime” potrà piacere.