Recensione a cura di Dario Brunetti
Ritorna lo scrittore Roberto Gandus con l’esordio di un nuovo personaggio, il commissario Lemonier; inoltre troviamo all’interno del ristorante San Giors altri protagonisti della vicenda come Beppe Ferrero, il padre della vittima, il suo amico più caro Daniel, l’aiutante cuoca Nuccia e, per impreziosire il romanzo, un misterioso narratore, una novità nella storia a dir poco interessante ed imprevedibile.
Il sole era freddo è un noir atipico in cui l’autore riesce nell’intento di dare ai lettori una trama congeniale con un finale spiazzante, facendo respirare l’atmosfera degli anni 70 dove la criminalità iniziava a prendere il sopravvento: erano infatti anni violenti, quelli raccontati proprio nel film di Carlo Ausino che prende il titolo “Torino violenta” con George Hilton come protagonista.
Un noir elaborato e ben costruito in cui Gandus, da buon mestierante, ha l’abilità di raccontare una storia che affascina il lettore senza mai deluderlo.
Dopo il romanzo “La sarta” lo scrittore anche in questa storia prende spunto da un fatto di cronaca nera e la scelta risulta ancora una volta azzeccata.