IL PROSSIMO NOVILUNIO
Un serial killer si aggira per le campagne umbre. Le coppiette di innamorati e amanti appartati nel buio sono le sue prede. Accade sempre nelle notti di plenilunio. Le indagini sono affidate al commissario Ilaria Del Poggio che dovrà arrivare a trovare l’assassino prima del prossimo plenilunio. Ad essere sospettato sarà un noto guardone, ma c’è chi giura sulla sua innocenza e il commissario Del Poggio dovrà vedersela con un agguerrito detective privato.
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Un serie di misteriosi omicidi terrorizza gli abitanti di Roveto e dei paesini circostanti, turbando le abitudini di giovani coppie che proprio nelle campagne umbre, alla ricerca di intimità, trovano la morte per mano di un killer che agisce con ordine e rigore, seguendo uno schema ben definito.

Il Mostro di Roveto lo chiamano, e il pericoloso collegamento con il più noto Mostro di Firenze messo in luce dalla stampa, rischia di creare un clima di terrore e confusione.

A risolvere il caso il commissario Ilaria Del Poggio, fredda, pragmatica, in lotta contro il tempo alla ricerca di un responsabile: il killer potrebbe colpire ancora ma in base a quale logica? Gli omicidi avvengono nelle notti di novilunio: quanto manca alla prossima mattanza?

Un’altra indagine corre parallela a quella ufficiale: quando un uomo del posto, noto guardone, viene arrestato come unico sospettato, Lorenzo Ghelfi, investigatore privato di provincia decide di aiutarlo. L’uomo è un vecchio amico e i tasselli non combaciano, la verità è ancora pericolosamente latitante e la scia di morte deve essere interrotta.

Ghelfi inizia a guardarsi intorno, visita i paesini d’origine delle vittime, cerca notizie tra i familiari, si avvale delle relazioni che è andato consolidando negli anni, come Olmo, il solitario hacker capace di violare ogni sistema operativo. Le piste sono numerose, la cricchia dei cosiddetti guardoni è numerosa, e sembra anche la più probabile, ma… ma non sempre la soluzione più facile è anche quella giusta. Il nostro investigatore scava nel passato, segue ogni piccolo dettaglio che potrebbe condurlo sulla strada giusta, mettendo in pericolo anche la propria persona,

Il finale giunge inaspettato, i due autori sono stati bravi a creare false aspettative nel lettore, tutto è il contrario di ciò che sembra.

Protagonista della storia è Lorenzo Ghelfi, in una narrazione senza grandi connotazioni temporali, l’indefesso detective sfida l’ostilità dei piccoli centri abitati, disattende gli avvertimenti del commissario e si lancia in un’esperienza ben lontana dagli incarichi abituato a prendere  fino a  quel momento.

E’ un tipo schivo, casa e lavoro e d’altronde i due autori non ci rendono le cose facili nella conoscenza del personaggio che, resta per noi uno sconosciuto: una piccola descrizione fisica per cercare di immaginarlo nei boschi umbri alla ricerca di tracce, nelle notti insonne nel disperato tentativo di scagionare il suo amico.

Stessa cosa per il commissario Del Poggio che appare molto marginalmente nella storia e per gli altri personaggi funzionali alla svolgimento dell’indagine ma non alla vicenda in sé.

La narrazione è un flusso elegante senza grandi scossoni, probabilmente un effetto voluto da Luceri e Tentori che sono riusciti comunque a creare suspense, paura e grande curiosità tanto da voler finire il libro con voracità.

Benché la trama faccia immaginare sangue e violenza, la scrittura pacata non impressiona o sconvolge il lettore, non sono i toni forti a creare disagio e paura quanto la calma, la pacatezza, lo scorrere della vita ordinario nonostante la distruzione della morte. Un ritmo che accompagna fino alla fine, quando inesorabilmente, la verità arriva come una doccia fredda amplificando un senso di inquietudine  e terrore che sorprende e allo stesso tempo pietrifica.

Lo definirei un giallo diverso, un libro che raggiunge l’obiettivo per strade non convenzionali.

Una buona lettura che fa venire voglia di restarsene sotto le coperte la sera!

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