Il paese dalle porte di mattone
Giacomo Marotta è un giovane ferroviere. La guerra è finita da poco e lui ha appena ricevuto un nuovo incarico: sarà il capostazione di Centunoscale Scalo, un paese di un centinaio di abitanti, un luogo che Giacomo immagina come un’oasi di pace e serenità. È l’inizio di una nuova vita e di un futuro che si prospetta luminoso. Ma l’accoglienza che riceve non è quella che si aspetta: non è ancora sceso dal treno che lo porta a destinazione quando una donna gli dice, con uno sguardo ostile e ferino, che non è il benvenuto lì, che a Centunoscale se la possono cavare da soli. Questo è solo il primo di una serie di incontri inquietanti. Incontri che portano con sé mille domande e interrogativi, mettendo a dura prova l’entusiasmo del giovane capostazione. Chi sono davvero i suoi padroni di casa? E chi è il bambino, i capelli grigi come cenere, che vaga per le strade di Centunoscale? E perché quelle case diroccate, quei muri angoscianti di mattone? Cosa nascondono i paesani? Quale terribile segreto si cela dietro ai silenzi e alle stranezze di Centunoscale Scalo?
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Il paese dalle porte di mattone è un romanzo scritto da Giulia Morgani una nuova e talentuosa scrittrice alla sua opera prima. Edito dalla HarperCollins. Il libro racconta l’esperienza vissuta da Giacomo Marortta, un giovane ferroviere, che viene mandato a dirigere, in qualità di capostazione, la stazione di Centounoscale scalo, un paesino di fantasia da collocare presumibilmente nell’Italia centro meridionale. Siamo nell’immediato dopo guerra e Centounoscale scalo è un paese che ha subito con forza la violenza del conflitto mondiale e le sue ferite sono ancora ben visibili, come testimoniano i numerosi cumuli di macerie ai lati delle strade. Centounoscale scalo è un paese piccolo e con una popolazione piuttosto anziana. Giacomo arriva in paese mosso da grande entusiasmo per il suo nuovo incarico, anche se consapevole che spesso i neo capistazione vengono mandati in luoghi sperduti e isolati. A conferma dei suoi sospetti trova ad accoglierlo un paese chiuso e misterioso. La stazione, o quel che ne rimane, è in pessime condizioni. Tutto intorno a lui appare abbandonato e trascurato. L’accoglienza che gli viene riservata è alquanto fredda e scortese. Per giunta la sistemazione che gli è stata data è nella casa di due fratelli che vivono isolati dal resto del paese e che non vengono neppure visti di buon occhio. Si chiamano Basilio e Pantaleno e sembrano in effetti due tipi molto strani. Vivono in una casa con le finestre chiuse da assi di legno e le porte sprangate. In più nel paese insiste tenace una fitta nebbia che, scendendo repentina al calar del sole, rende tutto più inquietante. Con queste premesse Giacomo non si sente certo il benvenuto e malgrado gli inviti espliciti ad andarsene testardamente continua nel suo lavoro cercando di capire lo strano atteggiamento degli abitanti di questo paese tanto ostile. Anche grazie al suo carattere socievole e solare farà la conoscenza di tanti personaggi singolari: Ginevra, Uaccicci, Marcello, Mimì, Maria, Adele e molti altri. Un ruolo importante per capire i segreti che si nascondono tra gli abitanti di Centounoscale scalo lo avrà Roberto un ragazzino di 10 anni. Scavando verranno a galla tante storie incredibili nate dalla superstizione e dalle credenze di un popolo arretrato e ignorante che crede nella presenza del demonio e nella negatività delle persone. Bravissima l’autrice a mantenere per tutta la durata del romanzo un’atmosfera opprimente e fortemente sospettosa. Anche le case crollate o disabitate trasmettono dolore e si ha sempre l’impressione di essere spiati. Gli abitanti del paese sono legati fra loro a causa di qualche vecchia vicenda. In tutti aleggia il ricordo di Malvina e di quello che successe a causa sua. Ora viene considerata una sciagura da tenere lontana dagli occhi perché ancora infetta e pericolosa. Un libro che trasmette inquietudine e mette spesso a disagio per quel che racconta. Un romanzo ricco di sorprese ma con un ritmo lento e indolente come gli abitanti di Centounoscale. Complimenti all’autrice per questo buonissimo esordio.

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