Il mistero di San Giacomo. Una nuova indagine di Sperinelli e Mancini
La chiesa di San Giacomo è stata finalmente restaurata e restituita alla città di Savona, dopo secoli di abbandono. Ma nel corso dei lavori si scopre un raccapricciante segreto: i cadaveri di una donna e di un neonato. Solo una medaglietta al collo della poveretta e il suo orologio da polso potranno consentire agli inquirenti, grazie all’aiuto dei cittadini, di ricostruire la vicenda e dare un nome alle misteriose mummie. Toccherà a Ludovica Sperinelli, Pubblico Ministero savonese, svelare il mistero e scoprire il legame tra il ritrovamento e l’inspiegabile, crudele omicidio di un anziano invalido. Non sarà sola in questa impresa: avrà al suo fianco il Maggiore Duccio Pratesi, uomo galante, esperto d’arte, e l’immancabile maresciallo Francesco Mancini, che collaborerà alle indagini, questa volta, un po’ distratto da un’avventura che gli farà battere il cuore. Verrà alla luce una vicenda di amore, viltà, disperazione e vendetta, disegnata a tratti vividi sullo sfondo di una Savona rivisitata.
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Recensione a cura di Dario Brunetti

Il mistero di San Giacomo è l’ultimo romanzo scritto a quattro mani dalla consolidata coppia ligure Giorgi-Schiavetta, un giallo scritto con grande semplicità e naturalezza dalle due autrici, una storia che porta come tema centrale sia l’amore che la vendetta, che vieneservita al momento giusto.

C’è quella efferatezza immotivata da parte di chi commette un delitto così atroce, quei corpi di una donna e di un bambino appena nato, semi mummificati e trovati nella chiesa di San Giacomo che chiedono giustizia. Saranno il Pubblico Ministero Ludovica Sperinelli, coadiuvata dal Maggiore Pratesi, senza dimenticarci del Maresciallo Mancini, a dare un nome alle vittime di un omicidio rimasto insoluto e ad entrare anche nei meccanismi di quella mente umana che riesce a macchiarsi la coscienza compiendo un gesto così crudele.

Le due autrici riescono a lasciare un’impronta su questa storia, delineandone bene i tratti, soprattutto dei protagonisti principali che giocano un ruolo importante all’interno di un’indagine così delicata.

C’è anche una parte leggera della storia che si tinge di colore rosa e vede il Maresciallo Mancini perdere la testa per una splendida ragazza di nome Esther, una delle sorelle Gosio, entrambe commercianti.

Un romanzo piacevole che fa dell’immediatezza la sua arma vincente, il lettore passerà ore a gustarsi un giallo più che pregevole.

Missione compiuta dalle due autrici che non deluderanno le aspettative degli amanti del genere.

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