Trama
La signorina Trumbull, una newyorkese di mezza età dai modi impeccabili e dall’eloquio facile, decide di lasciare la sua comoda dimora per andare a trovare in campagna Charlotte, una vecchia compagna di scuola, al cui invito non può più sottrarsi, anche se la giudica troppo cupa e triste per i suoi gusti. Fortunatamente la presenza di Phyllis, una giovane cugina di Charlotte, e quella di Leo, figlio di Frederick Ullathorne, noto artista del vetro, sembrano rendere piacevole il soggiorno della donna. Tuttavia la situazione precipita quando nel laboratorio dove si producono le vetrate artistiche vengono ritrovati nel forno dei resti che sembrano appartenere a un essere umano. Ben presto si arriva alla conclusione che questi siano di Frederick Ullathorne, uomo dal pessimo carattere, dispotico con i dipendenti e con il suo stesso figlio. Per questo motivo molti potrebbero essere i responsabili dell’omicidio; quando però i sospetti si addensano su Leo, la signorina Trumbull, che ha un debole per le indagini, decide di mettersi a investigare per proprio conto ed effettivamente riesce a “vedere ciò che altri non hanno visto”. Così facendo finisce però per mettere a repentaglio anche la propria vita.
Recensione a cura di Paola Varalli
“Vintage: una collana rivolta al passato, alla scoperta di scrittrici che, a vario titolo, sono state pioniere della letteratura gialla … Abbiamo proposto le loro opere in chiave moderna, senza cancellare del tutto la polvere del tempo che le ha rese solo più preziose.”
Così la casa editrice “Le Assassine” descrive la collana in cui è inserito questo giallo “d’antan”, per ambientazione e protagonisti, ma moderno nella struttura narrativa. Il paragone con la grande Agatha Christie sorge spontaneo, le atmosfere sono simili, benché qui ci si trovi oltre oceano, nella campagna statunitense prima e nella grande mela dei primi del ‘900 poi.
Va però ricordato che Agatha scriveva in terza, qui invece la storia è narrata in prima persona dalla protagonista, Harriet Trumbull: signorina benestante, intraprendente e coraggiosa (specialmente se consideriamo che questo romanzo è uscito agli inizi del secolo).
Diciamo che, di certo, la capacità di ascolto attento e deduttivo dei discorsi altrui accomuna le due autrici anglosassoni, specialmente quando le chiacchiere di qualcuno possono aiutare nelle indagini. Peraltro pare che la Christie abbia avuto il piacere di leggere gli scritti della Armstrong, traendone, si suppone, buona soddisfazione.
L’autrice, Margaret Armstrong, fu illustratrice di copertine Art Nouveau e approdò alla scrittura in tarda età. Scrisse solo tre gialli sposando la tecnica dell’H.I.B.K. (Had I But Known ovvero “se lo avessi saputo”) scuola narrativa che vedeva storie di donne investigatrici che rimpiangono la loro impossibilità di evitare gli eventi delittuosi poiché incapaci di prevederli.
in conclusione, Il mistero della vetreria è un giallo è molto godibile, forse non piacerà a chi si aspetta “truculenze” e orrori da serial killer, ma ha un plot di tutto rispetto e un finale per niente scontato.
È assolutamente consigliato ai fan di Hercule Poirot , Miss Marple e la Signora in Giallo o, ancora, a chi ama gustare le serie tv di Barnaby, Downton Abbey o dell’ispettore Morse.
Preparatevi una buona tazza di tè, due biscottini e assaporate in poltrona questa chicca d’altri tempi.
Dettagli
- Genere: Giallo
- Copertina flessibile e ebook:220 pagine
- Editore:Le Assassine (1 ottobre 2019)
- Collana:Vintage
- Lingua:Italiano
- ISBN-10:8894979156
- ISBN-13:978-8894979152